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Cronaca Sanguinetto / Via Roma

Il sindaco di Cerea al presidio dei lavoratori di Unilever: "Solidarietà, serve l'aiuto di tutti"

Il primo cittadino di Cerea Marco Franzoni ha voluto manifestare la sua vicinanza ai lavoratori della Unilever di Sanguinetto che ieri hanno scioperato contro la procedura di mobilità: "Unilever non riguarda solo 42 persone e famiglie, ma coinvolge tutti noi"

Nella giornata di ieri, venerdì 4 maggio, a seguito della procedura di mobilità per 42 lavoratori Unilever (ex Knorr) nello stabilimento di Sanguinetto, deciso dalla multinazionale anglo-olandese, oltre 200 dipendenti della stessa ditta hanno scioperato presidiando l'ingresso della fabbrica. Un presidio che era iniziato verso le ore 6 del mattino, proseguito poi tutto il giorno fino a sera. Nel corso delle ore a dare il suo personale sostegno ai lavoratori, è giunto anche il sindaco del Comune di Cerea Marco Franzoni:

«Unilever nella comunicazione fatta, circa un mese fa, parla genericamente di maggiore flessibilità, di migliorare la competitività del sito e della capacità di rispondere alle sfide del mercato. - spiega il primo cittadino di Cerea Franzoni - Queste le generiche parole d'ordine. Nella realtà, nonostante le richieste dei sindacati, Unilever non ha ancora mostrato il proprio piano industriale e la preoccupazione è che si arrivi ad uno smantellamento vero e proprio della fabbrica».

«Quello che l'azienda chiama "sacrificio necessario e non più rinviabile" - prosegue quindi nella sua disamina il sindaco di Cerea Franzoni - è invece ammettere, ancora una volta, che il conto alla fine debba essere pagato sempre dagli stessi: i lavoratori. Ieri ho manifestato solidarietà e vicinanza ai lavoratori di questa storica azienda che al territorio molto ha dato, ma soprattutto, dal territorio molto ha ricevuto, in termini di professionalità e dedizione dei lavoratori».

Di qui dunque l'auspicio a "fare squadra" su tutto il territorio rivolto da parte di Franzoni alle istituzioni ed ai sindacati: «Unilever è una questione che non riguarda solo 42 persone e famiglie ma rappresenta un problema che investe e coinvolge tutti noi. Bene ha fatto il Sindaco di Sanguinetto - conclude quindi Franzoni - a convocare per lunedì tutti i Sindaci della zona, per aprire un confronto sulla questione: fare squadra, a livello Istituzionale, insieme ai sindacati, è nostro dovere. Chiedere prospettive e non chiusure deve essere il nostro impegno».

In merito all'annosa questione di Sanguinetto si è espresso anche il gruppo politico di Potere al Popolo che ha diramato una nota nella quale si ribadiscono concetti molto simili a quelli già espressi dal sindaco di Cerea, pur proveniente quest'ultimo da un'area politica decisamente molto distante:

«Le voci che aleggiano dentro all’azienda, - si legge nella nota di Potere al Popolo - sostengono che sia solo l’inizio di un progetto molto più ampio che avrebbe l’obiettivo di spostare la produzione in Spagna, dove i costi di produzione sono inferiori.

Fin troppo spesso le multinazionali licenziano, tornando difficilmente sulle loro decisioni anche dopo una mediazione sindacale. Il tessuto produttivo del territorio riuscirà difficilmente ad assorbire i fuoriusciti, vista la grave crisi economica che ci sta colpendo da ormai dieci anni.

Come Potere al Popolo appoggiamo e sosteniamo lo sciopero dei lavoratori. Va coinvolta la popolazione, il settore commerciale e produttivo della zona, perché è l'intera economia territoriale ad accusarne il colpo».

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