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Cronaca

Europa centrale in ginocchio per il maltempo: «Veneto pronto a scendere in campo»

Il presidente Zaia ha espresso la propria solidarietà alle popolazioni colpite e si è detto pronto ad inviare le colonne di aiuto della Protezione Civile. Cordoglio espresso anche dal consigliere Zanoni, che ha richiamato l'attenzione sul problema dei cambiamenti climatici

«Il Veneto è pronto a scendere in campo per aiutare i fratelli tedeschi, e delle altre nazioni europee coinvolte, in qualsiasi modo lo si ritenesse utile. Abbiamo dato la nostra disponibilità a inviare nostre colonne di aiuto alla Protezione Civile nazionale. Esprimo il più profondo cordoglio e vicinanza del Veneto e dei veneti alle famiglie delle vittime e a tutti gli europei che hanno subito danni e lutti».
Con queste parole, il presidente della Regione, Luca Zaia, si esprime in relazione alla gravissima ondata di maltempo che ha colpito la Germania e altri paesi europei come Belgio e Olanda. 
«Purtroppo – aggiunge l’Assessore alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin – il Veneto ha una grande esperienza e capacità operative importanti in questo settore. Dall’alluvione del 2010 alla tempesta Vaia abbiamo affrontato le peggiori prove che la natura possa infliggere. I nostri uomini e donne, gli storici volontari della Protezione civile sono già allertati e pronti a partire».

Sul dramma vissuto dalla Germania, che conta con oltre 100 morti e centinaia di dispersi, così come il Belgio e l’Olanda a causa di frane e inondazioni, è intervenuto anche il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni, che ha espresso il proprio cordoglio agli abitanti delle zone devastate e richiamato l'attenzione sul problema dei cambiamenti climatici

«La solidarietà alle popolazioni colpite dal disastro climatico nell’Europa centro-occidentale è doverosa. Però quando sento nei Tg nazionali le dichiarazioni di numerosi esponenti della politica europea, nazionale e locale, con cui esprimono preoccupazione per la situazione e vicinanza alle vittime, mi sale un moto di rabbia per tanta ipocrisia. Sono gli stessi che quando arrivano proposte e misure utili a contrastare i cambiamenti climatici in Parlamento europeo, Parlamento italiano o nei vari Consigli regionali alzano mille barricate affossandoli; le norme sulla plastica sono un esempio, ma l’elenco è lungo. Servono azioni radicali subito, ma si continua a tergiversare.
I cambiamenti climatici procedono a ritmo sempre più accelerato, con eventi più frequenti e violenti. E la responsabilità per le alluvioni nelle città come per gli incendi nelle foreste o lo scioglimento dei ghiacciai è di chi ha sempre ostacolato la riconversione energetica, proponendo misure insufficienti. Lo so bene perché anche a livello regionale ho sempre visto questa maggioranza compatta nel bocciare i nostri emendamenti utili ad un futuro sostenibile, puntando su energie rinnovabili, risparmio delle risorse, economia circolare e tutela della biodiversità. La speranza sono i giovani e la loro mobilitazione, con Greta Thunberg e il movimento Fridays For Future, che pochi giorni fa hanno annunciato per settembre un nuovo sciopero globale per il clima. La spinta deve venire dal basso - conclude - perché la politica attuale su questo tema dorme o fa finta di niente; coccolando, ricambiata, le solite lobby».

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