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Cronaca

Macello illegale nella Bassa, quintali di carne putrefatta

Oltre 700 capi di bestiame scoperti a Men di Castagnaro dalle Fiamme Gialle di Rovigo

Circa 700 animali di diverse specie, vivi, morti, putrefatti o essiccati, sono stati trovati in uno scannatoio cinese a Menà di Castagnaro, nel basso Veronese, dalla guardia di finanza di Rovigo. In un edificio di due piani con terreno attorno, adibito ad allevamento e macellazione abusiva, i militari hanno trovato anatre, oche, faraone, polli, capre, tacchini, fagiani, maiali, otto daini e cinque cani meticci, quattro dei quali chiusi in singole gabbie. Intorno sangue, ossa, resti di macellazione e intere carcasse putrefatte, galline razzolanti in un terreno intriso di sangue e polvere di eternit.

Le Fiamme Gialle sono arrivate a Menà dopo il controllo di un pulmino condotto da un cittadino cinese con a bordo carni mal riposte in sacchi di plastica e secchi con frattaglie e residui di macellazione. In un cartone, piccioni torraioli protetti dalla legge. Nella perquisizione è stato trovato anche una sorta di catalogo da rappresentante con le foto della "merce". Sono risaliti allo scannatoio: al piano superiore, nella stanza da letto dell'uomo e di sua moglie, c'erano sette anatre appese in essiccazione, in condizioni igieniche definite agghiaccianti. In una voliera è stata rinvenuta una cinquantina di piccioni morti, secondo gli inquirenti, per incuria e lasciati a decomporsi. Le macellazioni erano compiute con mannaie e coltelli, mentre invece, sottolinea la Finanza, le procedure prevedono lo stordimento dell'animale prima dell'uccisione per ridurre la sofferenza. Uno dei daini, malato, veniva curato con un potente antibiotico senza prescrizione medica.

Le indagini proseguono per accertare la provenienza degli animali domestici e di quelli selvatici protetti, e la destinazione finale delle carni macellate.

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