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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Via Nizza

Costringevano un macellaio a pagare loro il pizzo: denunciato un 44enne veronese

La vittima era un veneziano 50enne, proprietario di due macellerie a Padova, che veniva costretto da un nomade del posto e dall'uomo originario di Verona a consegnare soldi e prodotti alimentari

Sotto la minaccia di ritorsioni contro di lui, la famiglia e la sua attività, lo hanno costretto a consegnare soldi e prodotti alimentari per due anni, ma ora l'incubo di un imprenditore originario di Santa Maria di Sala ma residente a Padova è finalmente finito. Andrea Cancelli, 39 anni, nomade padovano è finito in manette giovedì sera per mano del nucleo investigativo veneziano, in collaborazione con i colleghi della compagnia di Padova, che hanno denunciato anche un veronese di 44 anni. In totale i due avrebbero estorto all'uomo circa 300mila euro, grazie alle loro intimidazioni. 

I due sono stati colti in flagrante mentre entravano in possesso dell'ennesimo frutto delle loro minacce: al momento dell'intervento dei militari avevano nel bagagliaio dell'auto cinquanta chili di carne, del valore di circa 500 euro, più una busta con mille euro in contanti. Per il 44enne tuttavia sarebbero ancora in corso gli accertamenti, per capire effettivamente che tipo di ruolo abbia ricoperto in tutta la vicenda.

La vittima dei due era un veneziano 50enne, proprietario di due macellerie a Padova. Minacciato costantemente di furti e danni alle sue attività e ai suoi familiari, veniva costretto a pagare. "Conosciamo le abitudini dei tuoi cari", gli dicevano i malviventi, che adottavano un modus operandi simile a quello delle organizzazioni criminali: passavano da "protettori" dopo aver lasciato intendere di essere pronti a compiere furti. Sia soldi che prodotti venivano chiesti all'uomo e se all'inizio si accontentavano di 450 euro a settimana, da quando il secondo punto vendita era stato aperto, le richieste sono salite fino ai 650 euro. A questi andavano aggiunti anche i chili di carne che poi riuscivano a rivendere evidentemente al mercato nero: fino ad arrivare ai 1000 euro recuperati giovedì sera, oltre ai circa 500 in carne.

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