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Zaia: «Dieci giorni dalla riapertura, ma i dati continuano a migliorare»

Il 4 maggio scorso è stata riaperta la maggior parte delle attività economiche, ma il bollettino regionale non segnala nuovi grandi focolai di Covid-19

«Oggettivamente, stanno calando i ricoveri, soprattutto quelli nelle terapie intensive, quando ormai sono passati dieci giorni dalla riapertura dello scorso 4 maggio». È stato questo il punto messo in risalto dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dopo la lettura del bollettino di oggi, 14 maggio, sull'emergenza coronavirus. La cosiddetta Fase 2 è iniziata da più di una settimana e «la preoccupazione era quella di una reinfezione con il ritorno al lavoro di un milione e 200mila veneti - ha detto Zaia - ma attualmente non c'è nessun segnale di piccoli focolai». Ci sono ancora dei casi positivi, «quindi il virus c'è - ha aggiunto il presidente regionale - ed è fondamentale l'uso delle mascherine per la salvaguardia di tutti».

Dopo questa breve considerazione, Luca Zaia ha risposto alle domande dei giornalisti presenti all'aggiornamento odierno.
Sulle case di riposo, Zaia ha dichiarato che nei prossimi giorni si potrebbe tornare a far visita agli ospiti. La Regione ha pronte delle linee guida, ma poi saranno le singole strutture a decidere quando riaprire, nell'ottica sempre di tutelare gli anziani da un possibile contagio.
Il presidente del Veneto è tornato poi su un tema affrontato anche ieri: le linee guida dell'Inail per le attività economiche. Zaia resta convinto che, per alcune imprese, ripartire seguendo le regole dell'Inail sarebbe come non aprire, perché le limitazioni sarebbero troppo restrittive e non renderebbero sostenibile l'apertura. Quello che ha chiesto ancora Zaia è che le Regioni possano applicare le proprie linee guida e che quelle dell'Inail valgano solo per le Regioni che non le hanno ancora adottate. «Ma deve essere il decreto del presidente del consiglio a permettercelo», ha specificato. Oltre a questo, Zaia è convinto che alle Regioni verrà concessa la facoltà di aprire più attività economiche rispetto a quelle che saranno inserite nel prossimo decreto governativo, in vigore dal prossimo 18 maggio. Se così sarà questa facoltà, in Veneto verrà riaperto tutto, tranne i luoghi di divertimento e intrattenimento in cui si possono creare degli assembramenti, come teatri, cinema e parchi divertimento. I teatri comunque potrebbero essere aperti per far svolgere attività alle compagnie come ad esempio le prove, ma al loro interno non si potranno organizzare spettacoli aperti al pubblico.

Il presidente del Veneto e il suo assessore alla sanità Manuela Lanzarin hanno, inoltre, anticipato alcuni contenuti di un piano per la custodia dei figli dei lavoratori. Un piano che inizialmente era pensato per la fascia di età tra gli 0 e i 6 anni e che è stato esteso ai ragazzi fino a 14 anni. «Questo piano che contiene tutta la rete dei servizi attualmente presente in Veneto verrà allegato alla prossima ordinanza regionale - ha detto Lanzarin - Con la riapertura, questi servizi diventano fondamentali. Abbiamo previsto dei protocolli di sicurezza, anche perché il Governo ha pensato a dei finanziamenti ai Comuni per i centri estivi-ricreativi e quindi dobbiamo mettere i Comuni nella condizione di spendere questi soldi. E immagino che asili nido o scuole materne possano riaprire, rispettando i criteri di sicurezza, non facendo attività didattica ma facendo attività ricreativa a supporto delle famiglie».

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