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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Zaia alla festa della Lega. Bocciata l'ipotesi di usare le caserme per i profughi

Lo aveva già espresso il suo "no" nei confronti di un'ipotesi ritenuta impraticabile e lo ha ribadito ieri a Montorio: il governatore del Veneto si è detto contrario all'uso dei siti militari per gli immigrati e ha poi attaccato Renzi

Sulla questione si era già espresso nei mesi scorsi, ma dopo che la soluzione di riposizionare i profughi nelle caserme e siti militari dismessi era tornata in auge, il governatore del Veneto Luca Zaia ha voluto ribadire il suo secco “no” all’ipotesi. L’occasione propizia è stata la festa della Lega svoltasi ieri, domenica 26 luglio, a Montorio. Zaia si è prodigato in un intervento fiume, con toni a tratti durissimi che ha coinvolto in primo luogo, sulla questione immigrazione, il Premier Matteo Renzi. Come viene riportato dall’Arena, Zaia rimprovera un generale atteggiamento lassista da parte del Governo nazionale, specificando che “nel 2012, grazie all'allora ministro Maroni, erano arrivate soltanto 13.000 persone. Nel 2013, 43.000. Da quando c'è Renzi ne sono arrivate 170.000 nel 2014, mentre nel 2015 si toccherà quota 200.000. Se qualcuno ha teorizzato che l'Africa intera possa starci in Italia, è meglio rimandarlo a scuola, perché i conti non tornano”. Una serie di numeri che dovrebbe dipingere una situazione molto complessa, senza tuttavia tenere conto delle mutate condizioni politiche, soprattutto della Libia, sopraggiunte nell’ultimo periodo.

Ad ogni modo Zaia ha proseguito sul cammino della strada imboccata, dichiarandosi nettamente contrario all’utilizzo delle caserme per lo smistamento dei migranti, nonché alla formazione di un centro per l’accoglienza su scala regionale. Ma soprattutto è poi intervenuto sui recenti accadimenti che, oltre a Quinto ed Eraclea, hanno visto protagonista anche Costagrande. Come riporta l’Arena, il Governatore della regione ha spiegato che “i cittadini non sono razzisti, sono coerenti. Qui non è più un fatto di solidarietà. Solidarietà significa aiutare qualcuno che ha bisogno. E invece due su tre di quelli che arrivano ora non hanno bisogno, non sono profughi. Ormai è come svuotare il mare con il secchiello. L'ondata non finisce mai. In Africa è passato il concetto che in Italia si arriva senza documenti e spendendo poco, grazie a quei delinquenti che sono gli scafisti”.

Una severa sferzata dunque, diretta contro le politiche sull’immigrazione volute dal Governo italiano che, tuttavia, lascia intravvedere ben poche proposte utili ad affrontare un problema esistente e difficilmente aggirabile. È un po’ questo il rimprovero che proviene dall’area PD, anche a livello regionale attraverso la voce della consigliera Orietta Salemi, la quale stando a quanto riporta l’Arena spiega: “Zaia non deve alzare le barricate, deve attivarsi per gestire la questione. Un governatore deve risolvere i problemi dei cittadini, non aizzarli contro le istituzioni. Occorre che sia proprio la Regione a governare il fenomeno. I prefetti non possono essere lasciati soli. Vanno coinvolte Protezione Civile e Croce Rossa per evitare problemi di ordine pubblico. Mentre vanno incentivati i lavori socialmente utili e i sindaci devono vigilare su cooperative e privati che si occupano dell'accoglienza”.

A Verona nei prossimi giorni si terrà una commissione consiliare rivolta ad affrontare la questione Costagrande. E sul tema dell’immigrazione è intervenuto anche il consigliere comunale della Lista Tosi Giorgio Pasetto, il quale ha promosso l’ipotesi di concedere ai migranti una sorta di permesso europeo che valga a titolo umanitario, nel tentativo appunto di coinvolgere maggiormente le istituzioni dell’UE. Di avviso completamente opposto rispetto a Zaia è invece il deputato veronese Giorgetti che, stando alle parole riferite dall’Arena, si è espresso favorevolmente nei confronti di un potenziale decreto governativo, in grado di consentire l’attivazione di una “task force fra ministero dell'Interno e della Difesa in modo da sbloccare le caserme e i siti militari in disuso e destinarli ad accogliere i profughi. Sarebbe una soluzione comoda e poco costosa”.

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