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Cronaca

Zaia lancia la candidatura delle Dolomiti per le Olimpiadi invernali del 2026

Il Presidente della Regione lo ha annunciato durante un’inaugurazione all’ospedale di Conegliano: "I primi contatti con i colleghi Presidenti delle Province Autonome di Bolzano e Trento, Kompatcher e Rossi, ci sono già stati"

I primi contatti con i colleghi Presidenti delle Province Autonome di Bolzano e Trento, Kompatcher e Rossi, ci sono già stati: per le Olimpiadi invernali del 2026 proporremo una candidatura Dolomitica coordinata tra Veneto, Bolzano e Trento.

L’annuncio lo ha dato il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, parlando oggi a margine di un’inaugurazione all’ospedale di Conegliano.

Saranno – ha detto – Olimpiadi a impatto zero, senza nuovo cemento, che valorizzeranno il già straordinario patrimonio tecnico, sciistico e impiantistico, l’ambiente, la storia e il pregio delle Dolomiti, mettendo anche a frutto l’esperienza che il Veneto sta facendo con i Mondiali di Cortina 2021 e le caratteristiche dell’intero Dolomiti Superski.
Mi sorge spontanea - ha concluso Zaia – l’idea di chiamarle ‘le Olimpiadi dell’Unesco’, perché tutto si svolgerebbe sulle montagne Patrimonio Universale dell’Umanità.

Un progetto, quello annunciato dal Presidente del Veneto, che ha incontrato il favore di Stefano Casali, consigliere di Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà

Una brillante idea, creare rete di collaborazione con le province autonome di Trento e Bolzano per rilanciare le nostre montagne venete, portando virtuosismo e migliaia di turisti. 
Ora che il processo verso l’Autonomia si è avviato trovo importante e fondamentale aprire un dialogo con i territori di confine a noi vicini. Solo costruendo una rete di collaborazioni proficue si potrà rilanciare le meraviglie del Cadore e delle Dolomiti, riconosciute dall’UNESCO come patrimonio naturale dell’umanità – conclude il consigliere regionale veronese - ma negli ultimi anni lasciate sole da una politica centrale che ha solo tagliato anziché sostenere e valorizzare le nostre bellezze.

Per l'Onorevole Daniela Sbrollini, del Partito Democratico, si tratta di "un’idea ambiziosa, condivisibile ma tutta da ancora da costruire".

Lo sport non ha e non deve avere colore politico. Se all’indomani del grande no di Roma per le olimpiadi 2024 anche il movimento cinque stelle pare essersi ricreduto sull’opportunità dei giochi del 2026, significa che ormai trasversalmente i Giochi sono considerati un fattore positivo di crescita. Questi non solo rappresentano solamente l’opportunità di ospitare un grande e storico evento sportivo internazionale, ma anche una ricaduta positiva in termini economici, occupazionali e di immagine per la regione e per tutto il Paese.
Per realizzare quest’obiettivo serviranno però unità ed entusiasmo da parte di tutti, per prime le istituzioni che devono fare squadra, senza distinzioni di colore politico.

L’Italia per questi Giochi ha un piccolissimo vantaggio: saranno assegnati durante la sessione CIO di Milano, nell’autunno 2019. Un evento che il CONI Italiano guidato da Giovanni Malagò ha saputo recentemente ottenere. Se questa sfida sarà intrapresa non verrà meno un mio grande impegno da parlamentare per il Veneto e per l’Italia.

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