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Cronaca Stadio / Piazzale Olimpia

Daspo dopo le frasi su Balotelli, Castellini si difende: «Contro di me un processo politico»

Lo definisce un «processo politico-mediatico» quello nei suoi confronti, l'esponente di Forza Nuova che sostiene di star pagando «le conseguenze di un'Italia ipocrita ed impaurita»

Dopo la tegola del Daspo di 5 anni nei confronti dell'esponente di Forza Nuova Verona e tifoso dell'Hellas Luca Castellini, sull'onda del cosiddetto "caso Balotelli", lo stesso forzanovista è intervenuto pubblicamente per difendersi tramite una nota stampa. «Non ci vuole un mago per comprendere come nei miei confronti sia stato messo in atto un vero e proprio processo politico-mediatico», sostiene Luca Castellini sottolineando come tale "processo" nei suoi confronti sarebbe stato «inaspettato in questi termini (non solo dal sottoscritto), poi usato e consumato in lungo e in largo nella fucina di strumentalizzazioni, pubblicità, guadagni/carriere per i tanti attori convenuti nel puntare affannosamente il dito contro il brutto razzista violento e cattivo». 

Il leader di Forza Nuova era finito al centro delle polemiche l'indomani della sfida Hellas Verona - Brescia a causa di alcune sue dichiarazioni rilasciate alla trasmissione Radio Cafè, tra le quali la frase «Balotelli è italiano in quanto ha la cittadinanza italiana, ma non potrà mai essere del tutto italiano». Oggi lo stesso Castellini si difende affermando che «si è trattato semplicemente della voce di chi ha detto ciò che pensa, pur sapendo di dover poi pagare le conseguenze di un'Italia ipocrita ed impaurita». In particolare Castellini, riguardo al «Daspo di 5 anni per le radiofoniche frasi su Mario Balotelli», spiega che a suo modo di vedere si sarebbe dinanzi a un provvedimento che «per la prima volta in Italia, colpisce un individuo inibendolo dagli impianti sportivi per motivi di ordine pubblico senza che questo abbia compiuto reati dentro o fuori da uno stesso impianto sportivo». Il paragone usato da Castellini è infine questo: «È come farsi ritirare la patente dal divano di casa propria, perché si dichiara alla radio che in autostrada il limite di velocità andrebbe portato a 180 km/h».

L'esponente di Forza Nuova nella sua lunga nota stampa ha quindi voluto mettere in evidenza i «problemi sul luogo di lavoro» che starebbe vivendo a causa del «tritacarne mediatico», evidenziando infine come «il mio emblematico caso potrebbe divenire il caso di un qualsiasi connazionale che "parli patriota" affrontando, anche in un semplice social post, temi identitari, non allineati o politicamente scorretti». 

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