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Giovedì, 28 Marzo 2024

Finge di liberarsi dei suoi beni per non pagare le tasse: sequestri per oltre 1,5 milioni di euro

Un imprenditore veronese di 44 anni residente in provincia, ed altre 9 persone, sono finite nel mirino della guardia di finanza scaligera con l'accusa di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte

Un 44enne veronese residente in provincia, insieme ad altre 9 persone, è finito nel mirino del comando provinciale della guardia di finanza di Verona con l'accusa di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, che ha portato le forze dell'ordine ad eseguire un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal gip del tribunale scaligero su richiesta della procura, per oltre 1,5 milioni di euro di beni a lui riconducibili. 
Provvedimento attuato a conclusione di un'articolata e complessa attività di indagine, condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e coordinata dalla procura scaligera. Tra i beni sequestrati sono presenti vari immobili, tra cui una casa sul lago di Garda, numerose quote di società di capitali e 750 mila euro individuati presso vari istituti di credito italiani ed esteri. 

L'attività investigativa è consistita anche nell’acquisizione e analisi di un'importante mole di documentazione bancaria, oltre che nell'interrogare varie persone informate sui fatti e nell'incrocio delle informazioni contenute nelle numerose banche dati in uso al Corpo. Il tutto avrebbe consentito alle Fiamme Gialle di accertare l'esistenza di un complesso sistema criminoso in danno dello Stato, messo in piedi dall'imprenditore veronese e dalla sua compagna con l'aiuto di varie persone di loro fiducia, anch’esse indagate, con lo scopo di spogliarsi fittiziamente dei propri beni per evitare l'intervento del Fisco. 

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Nella loro fase preliminare, le indagini si sono concentrate sull’approfondimento della posizione debitoria nei confronti dell’Erario da parte dell’uomo, il quale, dopo aver ricevuto nel 2018 dall’Agenzia delle Entrate un primo avviso di accertamento per le maggiori imposte dovute e altri due analoghi atti tra il 2019 e il 2020, avrebbe eseguito varie operazioni volte a spossessarsi del proprio patrimonio. Secondo la guardia di finanza la fraudolenta alienazione dei beni, anche mediante il conferimento in un trust appositamente costituito, oltre che in cessioni in favore della compagna e di altri soggetti di sua fiducia, aveva il solo scopo di rendere inefficaci le procedure di riscossione delle imposte dovute.

Le Fiamme Gialle veronesi avrebbero dunque meticolosamente ricostruito le singole operazioni e individuato il ruolo degli altri 9 soggetti, che, aderendo allo schema delittuoso, avrebbero concorso nell’illecito proposito.

L’intreccio delle operazioni che il 44enne avrebbe astutamente compiuto sarebbe dunque risultato inefficace, poiché i finanzieri scaligeri avrebbero acquisito elementi probatori ritenuti sufficienti a sostenere che le alienazioni di immobili e di quote societarie erano solo formali e di fatto fittizie. Le indagini infatti avrebbero permesso di scoprire che i pagamenti posti in essere dai vari acquirenti derivavano dallo stesso indagato principale, il quale provvedeva puntualmente a bonificare le medesime somme sui conti degli stessi acquirenti o dei loro familiari.

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