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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Via Roma

La lettera aperta del coreografo Luciano Cannito sul caso Fondazione Arena

La missiva è indirizzata a tutta la città di Verona e chiede di salvare il Corpo di Ballo della Fondazione, un punto di riferimento per migliaia di ragazzi

"Cara Verona, città d'amore e d'arte" comincia così una lunga lettera aperta scritta dal coreografo Luciano Cannito, che interviene sul caso Fondazione Arena. Ne riportiamo alcuni estratti.

Scrive Cannito: "Mancano i soldi per il teatro e per fornire cultura alla città. Un problema gravissimo, amici di Verona, un problema grave quanto quello della mancanza dell'acqua e della luce. Leggo che uno dei motivi principali delle azioni di protesta degli artisti e tecnici della Fondazione Arena di Verona è il progetto di chiusura o esternalizzazione del Corpo di Ballo. Mi dispiace tantissimo del disagio per gli spettatori, sacri per noi che facciamo teatro, ma so perfettamente che far annullare uno spettacolo è per un artista e per un lavoratore di un teatro, l'ultima cosa al mondo che mai vorrebbe". 

"Leggo - continua Cannito - che si pensa di chiudere il Corpo di Ballo per appoggiarsi a compagnie esterne quando il Teatro ne abbia la necessità. L'ho già sentita questa, tante volte. Pare essere la madre di tutte le soluzioni per risolvere tutti i problemi delle Fondazioni Lirico Sinfoniche Italiane. La verità è che una simile soluzione spegne da un giorno all'altro una delle arterie creative e produttive di cultura di una città, esattamente come è già accaduto in altri luoghi dove hanno messo in atto questa geniale soluzione". 

Luciano Cannito pensa poi ai giovani: "Circa 100 mila ragazzi che studiano danza in Veneto, hanno come motivazione e punto di riferimento il Corpo di Ballo della Fondazione Arena di Verona. Motivazione che crea scuole di danza sul territorio, crea costumisti, scenografi, maestri di ballo, aziende di abbigliamento per la danza e per gli accessori, personale amministrativo, pianisti, musicisti, compositori. Ma soprattutto crea passione nei vostri giovani, dà loro disciplina, senso di squadra, senso del dovere.

"Un Sindaco - continua la lettera - ovviamente non può conoscere tutto su ogni argomento. È ovvio che qualcuno gli ha dato delle informazioni a senso unico. E sono informazioni vecchie, la cui origine (ormai solo i più ingenui lo ignorano) appartiene ad uno sparuto numero di signori romani che sono vecchi dentro, hanno pochi contatti e riferimenti internazionali e probabilmente neppure parlano inglese. Piccoli grandi burocrati che vogliono farsi belli dimostrando che i loro stipendi valgono la spesa. Sto parlando di tre o quattro persone che lavorano a Roma (il Ministro Franceschini per fortuna non c'entra perchè queste sono operazioni concepite prima della sua nomina) e che sono ingenuamente e profondamente convinte che i Corpi di Ballo rappresentano solo costi senza considerare le straordinarie potenzialità produttive a medio e lungo termine, i ricavi e la ricaduta sociale ed economica del un Corpo di Ballo di un grande teatro in una città e nel suo territorio".

Secondo Cannito: "Serve un'intelligente e competente strategia culturale e di marketing. In Germania ad esempio, dove i conti li sanno fare molto bene, di Corpi di Ballo ce ne sono una sessantina. Negli Stati Uniti, uno studio congiunto di 30 università, sviluppato a livello scientifico ed economico per più di 10 anni ha dimostrato con i numeri crudi e tondi che ogni dollaro speso dallo Stato per sovvenzionare attività di spettacolo dal vivo (concerti, balletti e opere), riporta nelle casse dello Stato 7 dollari. Uno dei migliori e più vantaggiosi investimenti statali! Sarebbe bello poter avere l'opportunità di mostrare al sindaco di Verona che ha spesso mostrato sincera onestà intellettuale e senza preconcetti, i numeri e i dati delle realtà di teatri d'opera e balletto, ma quelli delle realtà davvero attuali, aggiornate ed inserite nel vero mondo internazionale e globale di oggi. Teatri che non si sognerebbero mai di dismettere i propri Corpi di Ballo. Il Sindaco Flavio Tosi avrebbe l'opportunità di vagliare finalmente le due diverse tesi e poi farsi una sua opinione più obiettiva sull'argomento".

"Quello che sfugge comunque a tanti sindaci, che sono per legge anche i Presidenti delle Fondazioni Lirico Sinfoniche delle loro città, è che i fondi del FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) messi a disposizione dallo Stato italiano per questi teatri, sono stanziati per produrre cultura nel territorio, non per comprarla. I fondi per le Fondazioni Liriche Sinfoniche sono proprio per questo motivo la parte più consistente (circa il 50%) di tutti i fondi messi a disposizione per la cultura e lo spettacolo in Italia. Pertanto sono i teatri più piccoli e non i grandi teatri d'Opera demandati a fare distribuzione. Sono loro che devono e non possono far altro che ingaggiare Compagnie esterne, acquistare spettacoli prodotti da altri. Sono contenitori vuoti con dei budget limitati. E' questo che volete diventi a Verona la Fondazione Arena? Un contenitore vuoto senza nessuna radice nel territorio? Volete davvero smettere di essere un punto di riferimento culturale del Veneto e di gran parte del Centro Nord? Volete davvero usare i soldi dei vostri contribuenti per produrre i russi, i francesi, i rumeni, i tedeschi? Perchè non usarli per i vostri ragazzi? A Venezia hanno chiuso già da anni il Corpo di Ballo e in questi giorni è stato programmato il balletto La Bayadere con il Balletto dell'Estonia. Venezia, con i soldi del FUS, quindi con i nostri soldi, ha contribuito a pagare e produrre gli estoni. Non fa ridere. E' esattamente così. Avrebbero dovuto esserci ragazzi italiani a danzare lì alla Fenice. Avrebbero dovuto esserci i nostri figli, perchè sono il nostro futuro ed il nostro domani. Evidentemente in Estonia (nazione di 2 milioni di abitanti), non considerano un Corpo di Ballo un costo, ma un investimento proficuo. E ce lo stanno dimostrando a due passi da Verona".

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