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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Brà

"Legalizzare la prostituzione". La Lega Nord raccoglie le firme nelle piazze italiane

Gli esponenti del Carroccio promuovono il referendum per l'abrogazione della Legge Merlin e compiere così il primo passo verso la regolarizzazione di un'attività considerata fino ad ora illecita

Regolarizzare la prostituzione, togliendo quindi le ragazze dalle strade ma anche dagli appartamenti e dai finti centri massaggi, riconoscendola come lavoro e imponendo tasse e controlli. Un'ipotesi plausibile avanzata dalla Lega Nord, che promuove il referendum per compiere il primo passo verso questo traguardo, ossia l'abolizione della legge Merlin, che nel 1958 chiuse le case di tolleranza. 
Sabato 27 e domenica 28 giugno i banchetti del Carroccio invaderanno l'Italia nel tentativo di raccogliere le 500mila firme necessarie per indire il referendum abrogativo. In città sarà possibile dare la propria adesione: in piazza Brà, al mercato dello stadio, in via Palladio, in via Prato Santo, via Prina, via Bengasi, via Spolverini e via Verdi. Fino al 4 luglio inoltre sarà possibile firmare in tutti i municipi. 
Nel veronese Paolo Paternoster si erge a promotore dell'iniziativa insieme a Luca Zanotto (presidente del consiglio comunale), l'europarlamentare Lorenzo Fontana, i consiglieri regionali Coletto e Montagnoli, Vito Comencini (coordinatore provinciale dei Giovani Padani), Enrico Corsi e Luciano Giarola. "Tutti in piazza per cancellare la legge Merlin, che ha quasi sessant'anni e non risponde più alla situazione attuale. Togliendo la prostituzione dalla strada si guadagna in legalità, controlli, sicurezza, e anche in risorse che oggi sono in mano esclusivamente alla malavita", dice Paternoster sulle pagine de L'Arena. 
Zanotto poi prosegue, sempre sulle pagine del quotidiano veronese: "Prendiamo atto che la normativa attuale non dà ai Comuni alcuno strumento per arginare la prostituzione. Si può, tutt'al più, spostare il problema da un'altra parte, ma questa non è una soluzione. Alcuni anni fa, una maxi retata al Palladio, in zona Stadio, scoperchiò una rete per lo sfruttamento della prostituzione, anche minorile, che si serviva di decine di appartamenti, poi sequestrati. Che il fenomeno sia oggi in parte nascosto, non significa che non esista o sia meno diffuso di un tempo". E infine chiude Lorenzo Fontana: "È giunto il momento di risolvere una situazione che per troppo tempo ha costretto migliaia di donne alla schiavitù dei racket e alla mancanza di qualsiasi tutela. Legalizzare e tassare la prostituzione porterà a prendere controllo di un mercato che altro non fa se non incentivare criminalità e illegalità". 

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