rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca San Bonifacio / via Ritonda

La Lega Nord scende in piazza: raccolta firme contro il nuovo Centro islamico

Dare voce ai cittadini di San Bonifacio che devono potersi esprimere su materie delicate come questa, ecco l'intento dichiarato dalla Lega che con un gazebo presidierà tutte le domeniche di settembre la piazza di Prova

Scende in piazza la Lega Nord a Prova, per dissentire dalla possibilità che venga trasferito nella frazione di San Bonifacio il Centro culturale islamico di cui tanto si è già discusso. Un gazebo è stato installato la mattina di oggi domenica 23 agosto dagli attivisti della Lega, con l'attività che si ripeterà per tutte le domeniche del mese di settembre. L'intento dichiarato è quello di dare voce alla cittadinanza, raccogliendo firme e ascoltando pareri. Per questo sarà indetto anche un incontro aperto a tutti il giorno 9 ottobre per discutere del fenomeno dell'immigrazione e, nello specifico, del tema dei centri culturali islamici sul territori.

Il partito delle camicie verdi, ha diffuso attraverso un comunicato, quelle che sono le proprie posizioni in merito al Centro culturale islamico che qualche settimana fa aveva sede a San Bonifacio in via Ritonda, fino a quando l'area occupata non è stata posta sotto sequestro perché inadatta all'uso, e ora attende un luogo dove potersi reinsediare definitivamente, dopo che in via temporanea il Centro aveva trovato posto presso la palestra della scuola di Prova.

In merito nel comunicato leghista, così come riportato a cnhe dall'Arena, si possono leggere le parole del consigliere comunale Signorato: "Prima di prendere questa decisione bisognava prima di tutto consultare i cittadini della frazione di Prova e informarli sul fatto. Ci sembra che si voglia agire nell'ombra per paura di subire critiche, portando alla luce il procedimento a cose fatte, per poi dichiarare che è impossibile tornare indietro. Questo atteggiamento non è corretto e non rispetta i cittadini non solo di Prova ma di tutto il Comune di San Bonifacio, che devono poter dire la loro su questioni cosi delicate. Stando a quanto riportato su alcuni giornali, qualche mese addietro, detta associazione allora presente in via Ritonda, veniva denunciata la presenza di fatti poco chiari e non rientranti nelle funzioni che un'associazione, seguita da legislazione italiana, prevede: scuole coraniche, funerali a cielo aperto, persone che di notte scavalcavano il cancello dicendo che è normale che senza un tetto si possa andare a dormire in moschea eccetera. Se cosi fosse non si potrebbe più parlare di attività culturali, ma di vera e propria Moschea, la cui apertura è sottoposta a controlli e a un iter specifico che fa capo al Viminale, e non alla Regione. Si tratta, quindi del solito escamotage che ha portato al sorgere di vere e proprie Moschee a San Bonifacio ed anche in altre zone della nostra Regione. Condanniamo fermamente questo trucco per aggirare la legge! La Lega Nord vigilerà sull'iter di assegnazione dello stabile all' associazione islamica e darà battaglia finché non saranno chiariti tutti questi aspetti".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La Lega Nord scende in piazza: raccolta firme contro il nuovo Centro islamico

VeronaSera è in caricamento