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Cronaca

Lavoro clandestino a Villafranca, 4 in manette

Blitz delle Fiamme Gialle in un capannone che fungeva da laboratorio tessile

La Tenenza della Guardia di Finanza di Villafranca ha arrestato quattro cinesi scoperti al lavoro in un capannone a Castel D’Azzano: due rappresentanti legali responsabili di favoreggiamento all’immigrazione clandestina e due lavoratori clandestini già colpiti da un precedente ordine di espulsione non ottemperato. Scoperti 12 lavoratori in nero. Il monitoraggio delle richieste di residenza, l’analisi dei contratti di locazione commerciale, lo studio degli scostamenti significativi dei consumi energetici e l’osservazione notturna di alcuni opifici dove vengono osservati spostamenti di persone, hanno portato inequivocabilmente ad un capannone sito nella zona industriale di Castel D’Azzano.

Acquisiti tutti gli elementi utili, nelle prime ore del mattino le Fiamme Gialle della Tenenza di Villafranca di Verona coadiuvati da personale dello SPISAL e da Ispettori dell’INPS, dopo aver circondato il capannone adibito a laboratorio tessile, hanno fatto scattare l’ispezione scavalcando la recinzione perché il cancello d’ingresso non veniva aperto. All’interno del laboratorio tessile delle dimensioni di 700 mq circa operavano due ditte e alcuni lavoratori intenti nelle loro mansioni. Altri sono stati sorpresi a riposare nei locali adibiti abusivamente a dormitorio presumibilmente dopo aver effettuato il turno durante la notte precedente. Complessivamente sono state individuate 17 persone. L’impatto è noto: norme sulla sicurezza sul lavoro inesistenti, ovunque fili elettrici scoperti e vistosi segni di incendio sulla volta riconducibili a probabili corto circuiti elettrici, ben 17 stanze assimilabili a veri e propri loculi in cui venivano stipati i lavoratori per un totale di 28 posti letto di cui 25 occupati vista la presenza di effetti personali e residui di rifiuti alimentari, condizioni igienico sanitarie inesistenti con sporcizia ovunque, posacenere riposti di fianco a pile di scatoloni in cartone ricolmi di abiti confezionati. Lo stabile è stato sequestrato per le evidenti violazioni al testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. I riscontri eseguiti nell’immediatezza sui lavoratori hanno consentito l’individuazione di cinque cinesi clandestini: due sono stati arrestati per inottemperanza ad un precedente ordine di espulsione. Per gli altri tre clandestini è stata avviata la procedura di espulsione.

I due lavoratori arrestati sono stati già processati con il rito “direttissima” e condannati ognuno a sei mesi con la condizionale e nuovo espulsi dal Paese. Sono state arrestate e condotte presso il carcere di Montorio anche le due datrici di lavoro, in regola nel nostro Paese, per sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Nei confronti delle due società sono scattate anche le verifiche fiscali con l'obiettivo di recuperare le somme sottratte al fisco e rilevare il corretto adempimento agli obblighi previdenziali e assistenziali. Anche in questo comparto la situazione è apparsa immediatamente fuori norma: dei 15 lavoratori individuati, soltanto tre sono risultati regolarmente assunti dalle suddette ditte mentre dodici lavoratori erano completamente in nero. L’attività odierna della Tenenza villafranchese svolta nell’area di competenza si aggiunge ai sette laboratori già sequestrati e agli oltre sessanta lavoratori in nero scoperti nel solo settore del tessile, tutti di nazionalità cinese.

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