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Cronaca Sommacampagna

Tecnologia al servizio del crimine, i ladri d'auto ora usano disturbatori satellitari

Fermato sull'A4, nell'area di servizio Val di Sona, nel territorio di Sommacampagna, un29enne con doppia cittadinanza dell'Est, che guidava un furgone a cui era stato applicato un congegno illegale.

Moderni Arsenio Lupin lungo l'autostrada A4. Ma l'obiettivo dei loro furti non sono preziose opere d'arte, ma autovetture. La trama è quella del film "Fuori in 60 secondi" con Nicolas Cage, ovvero una serie di furti d'auto su commissione con ladri che i avvalgono sempre più delle più moderne tecnologie in commercio. Lo scopo è quello di eludere i sistemi antifurto basati sulla "georeferenziazione" del veicolo in fuga. L'ultima "trovata" è stata scoperta dalla Polstrada di Verona che domenica scorsa, in A4 presso l'area di servizio Val di Sona nel territorio di Sommacampagna, ha fermato un29enne con doppia cittadinanza romena/ucraina, che guidava un furgone a cui era stato applicato un congegno "disturbatore" dei segnali satellitari.

Sono circa le 7, quando la sala operativa della Polizia Stradale di Verona Sud viene contattata da una società, specializzata nel controllo satellitare dei veicoli, la quale informa che sull'Autostrada A4 Brescia/Padova, probabilmente in direzione Venezia, stava transitando un furgone Mercedes Vito rubato in nottata a Milano. Il segnale satellitare non era continuo e ben "georeferenziato" ma bensì alquanto disturbato ed impreciso, tant'è che le pattuglie della Stradale venivano dislocate nei punti nevralgici degli snodi autostradali della provincia veronese.

Alle ore 7.30 la pattuglia a cui era stato affidato il compito di rastrellamento, nel perlustrare attentamente l'area di servizio Val di Sona, intercettava il Mercedes Vito fermo e defilato tra le piante per eludere l'individuazione delle pattuglie in transito sulla carreggiata autostradale. Il rapido intervento dei poliziotti impediva poi al conducente del veicolo con il motore acceso di ingranare la marcia e tentare la fuga. Il 29enne veniva così dichiarato in stato di fermo per ricettazione e secondo le indagini, pedina di un'organizzazione criminale dedita al furto internazionale d'auto, fosse diretto a Budapest (Ungheria).

Gli agenti si sono poi soffermati sul controllo tecnico degli apparati elettronici del veicolo, appurando che il sistema d'avviamento era stato bypassato elettronicamente e la centralina manomessa. Tutto ciò era decisamente compatibile con l'accensione forzata del motore ma non tale da giustificare il funzionamento a "singhiozzo" del segnale satellitare ed infatti dall'ispezione del cruscotto, celato in un vano sotto il portacenere, gli agenti rinvenivano un disturbatore di radiofrequenze e di reti satellitari in grado di eliminare il segnale del cellulare e delle reti nel raggio di qualche decina di metri.

Un tale congegno genera delle interferenze a tutti gli apparati elettronici che si trovano nel proprio range d'azione e perciò anche ogni vettura, telefono cellulare e navigatore satellitare che incrocia il disturbatore ne viene "contagiato" con comprensibili disagi per tutti. L'apparato è stato così sequestrato e posto a disposizione dell'Autorità Giudiziaria, mentre lo straniero, oltre all'accusa di ricettazione, dovrà rispondere anche d'interruzione di un servizio di pubblica utilità ed installazione ed uso d'apparecchiature atte all'impedimento delle comunicazioni telefoniche. Il Sostituto Procuratore di turno ha disposto  l'accompagnamento in carcere. Il giovane che, dopo l'udienza di convalida del fermo, è stato inviato agli arresti domiciliari presso un parente di Milano.

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