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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

La lettera di una madre disperata fa arrestare due spacciatori

In manette marito e moglie di origine nigeriana. "Hanno rovinato la mia vita e quella di mio figlio"

Il cuore di una mamma non si ferma di fronte a nessun ostacolo. Neanche quando a frapporsi tra suo figlio e la felicità c'è la droga. Che non solo uccide, ma rovina l'esistenza di chi vive accanto a chi è tossicodipendente. La disperazione ha portato una madre a scrivere una lettera ai carabinieri chiedendo aiuto, per salvare un figlio che altrimenti non avrebbe voluto saperne di farcela con le proprie forze. Facendo i nomi e i cognomi di chi avrebbe dovuto essere fermato. "Per favore, arrestate gli spacciatori che stanno uccidendo mio figlio - ha scritto nella missiva - hanno distrutto la sua vita e anche la mia. Dal momento che continua a portarmi via i soldi ogni giorno. Era così un bravo ragazzo. Poi ha deciso addirittura di lasciare la scuola, e ora passa il tempo fuori casa. Torna solo quando ha bisogno di soldi. La mia vita è stata rovinata. Spero vogliate aiutarmi, non ne posso più e temo per la mia incolumità".

Questa richiesta d'aiuto ha dato il via a un'indagine che si è conclusa quando i militari dell'Arma hanno arrestato due cittadini di origine nigeriana con l'accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. La coppia, marito e moglie, entrambi di trentadue anni, è stata colta in flagrante dopo un lungo appostamento nelle campagne di Basse di San Michele. Gli agenti si erano insospettiti per il nutrito andirivieni di giovani nell'area.

Quando è scattato il blitz le forze dell'ordine hanno fermato quattro persone a bordo di un'auto dove hanno trovato circa duecento grammi di hashish, appena acquistati. Dopo l'arresto i carabinieri hanno perquisito la casa dei due spacciatori, dove sono stati sequestrati altri trecento grammi di hashish e 2mila duecento euro in contanti, probabilmente derivanti dall'attività di spaccio. Alla fine dell'operazione sono stati denunciati a piede libero una giovane veronese di diciassette anni e un cittadino di origine colombiana. L'arresto dei due nigeriani, che avevano anche dei precedenti per droga, è stato convalidato dal giudice. Sono stati concessi loro i domiciliari, visto che la coppia ha un figlio di due anni.

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