rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La denuncia del padre avvia un blitz antidroga: 16 arresti

Una 13enne aveva rubato tutto l'oro di famiglia per procurarsi l'hashish da consumare con gli amici

Aveva rubato tutto l’oro dei genitori per procurarsi i soldi utili alla droga. Quando il padre aveva scoperto la figlia di 13 anni in possesso di piccoli quantitativi di hashish, è partito il grido d’aiuto alla polizia. Non sapeva cosa fare e non poteva nemmeno sapere cosa si nascondeva dietro agli spinelli che la figlia fumava in compagnia degli amici di scuola. Nemmeno la polizia aveva immaginato, inizialmente, il traffico imbastito dal sodalizio criminale tra un gruppo di pusher albanesi e uno di marocchini.

Per ora, dopo 18 mesi di indagini, la Squadra Mobile di Rovigo ha individuato vertici e parte della rete commerciale che faceva girare cocaina e hashish tra i minorenni di otto province del nord. Due gruppi distinti che collaboravano tra loro, unitisi per monopolizzare lo spaccio di droga ed estenderlo il più possibile ai giovanissimi compratori di Veneto, Emilia Romagna e Lombardia. Si è conclusa alle prime luci dell'alba di stamane, con un blitz in cui sono stati impiegati oltre 100 agenti di polizia e l'ausilio dei cani antidroga, la prima fase dell'operazione "Pizzo del diavolo", coordinata dalla Squadra mobile di Rovigo, che ha portato all’arresto di 16 persone per detenzione e spaccio di droga destinata, prevalentemente, ai giovani.

Le retate di oggi a Verona, Rovigo, Ferrara, Bologna, Padova, Venezia, Treviso e Belluno hanno interessato capoluoghi e immediate periferie: in totale, nel registro degli indagati sono stati iscritte 27 persone. Cinque trafficanti sono stati arrestati in flagranza di reato durante i blitz che hanno portato al sequestro di alcune partite di droga e sono attualmente in corso le perquisizioni domiciliari di altri 10 indagati. Dei sedici pusher in manette, 14 sono già in carcere, due dovranno attenersi agli obblighi di dimora, e due, tra cui un marocchino residente nel Veronese, sono latitanti e ricercati. “Questa è solo la prima fase dell’operazione- spiega il dirigente della Mobile di Rovigo, Bruno Zito-. Ora si aprono le indagini in tutte le province interessate per risalire a grossisti, contatti, procedure di approvvigionamento dello stupefacente e consumatori. Inizialmente siamo stati sorpresi nel rintracciare il giro di droga imbastito dai due gruppi: molti minorenni, tutti studenti, che assumevano hashish anche nei corridoi scolastici e nei bagni”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La denuncia del padre avvia un blitz antidroga: 16 arresti

VeronaSera è in caricamento