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Cronaca

L'urlo di Munch contro il dissesto idrogeologico

Dario Gambarin, l'autore dell'opera: "Nessun intento politico, ma un grido d'allarme a tutto tondo"

Un Urlo di Munch mastodontico, tracciato con il trattore sulla superficie di un campo di 50mila metri quadri, come atto di protesta contro il dissesto del territorio che ha potato all’alluvione in veneto. Una tragedia che ha acceso il fuoco dell’arte.

L’opera, che si trova nelle campagne di Castagnaro, al confine tra la nostra provincia e quella di Rovigo, è di Dario Gambarin pittore veronese trapiantato a Bologna, che alterna ai pennelli e alle tele l'aratro e le superfici di decine di ettari.

La mia opera non è una protesta, ma un grido all’allarme sotto tutti i punti di vista. Non c’è nessun intento politico, ma una presa di coscienza, una voglia di riscoperta dei valori dei nostri padri. Un’immagine che vuole essere evocativa, come nel pezzo di land art su Obama, nel quale scrivevo ‘the hope is in the land’” spiega l’artista.

E continua: “Non si può tradire la terra perchè è come tradire noi stessi e la nostra vita, ogni forma di vita. Il territorio va protetto, difeso, pensando al futuro, alle generazioni che verranno. Per manifestare il mio allarme mi sono ispirato a Munch, che considero il fratello di Van Gogh, quanto ad intensità e forza creativa. Il mio è un grido non solo di angoscia, come era quello del pittore norvegese, ma anche di allarme: salviamoci, fino a che siamo in tempo”.

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