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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Covid: vaccino Johnson & Johnson sospeso negli Usa e consegne all'Europa rinviate

Soltanto in Italia dovrebbero arrivare oltre 7 milioni di dosi, in Veneto già questo venerdì si sarebbero dovute iniziare le vaccinazioni con 14.650 dosi di "Janssen" prodotto da J&J

Nel corso della giornata di ieri, martedì 13 aprile, l'azienda farmaceutica Johnson & Johnson ha pubblicato una nota ufficiale nella quale afferma che la distribuzione del vaccino denominato "Janssen" prodotto contro Covid-19 sarà ritardata per quanto riguarda i Paesi europei. La decisione è giunta dopo la sospensione della somministrazione del vaccino J&J da parte delle autorità degli Stati Uniti dove si era già iniziato a vaccinare la popolazione con tale farmaco. Nella nota ufficiale di Johnson & Johnson si legge:

«La sicurezza e il benessere delle persone che utilizzano i nostri prodotti è la nostra priorità numero uno. Siamo a conoscenza di una malattia estremamente rara che coinvolge persone con coaguli di sangue in combinazione con piastrine basse in un piccolo numero di individui che hanno ricevuto il nostro vaccino Covid-19 I Centri statunitensi per il controllo delle malattie (CDC) e la Food and Drug Administration (FDA) stanno esaminando i dati relativi a sei casi segnalati negli Stati Uniti su oltre 6,8 milioni di dosi somministrate. Per un'abbondanza di cautela, il CDC e la FDA hanno raccomandato una pausa nell'uso del nostro vaccino».

L'azienda farmaceutica avrebbe dovuto consegnare il suo vaccino contro il coronavirus agli Stati membri dell'Unione europea secondo forniture con numeri importanti. Si parla infatti di circa 55 milioni di dosi nel corso del secondo trimestre del 2021, il che significa appunto dal mese corrente di aprile. Non a caso, ad esempio, in Veneto la stessa Ass. regionale alla Sanità Manuela Lanzarin soltanto 24 ore fa aveva annunciato in un post su Facebook: «Venerdì inizia ad arrivare il Johnson & Johnson, 14.650 dosi».

Il ritardo nelle consegne, oltre al clima di incertezza che come accaduto per AstraZeneca rischia di produrre, segna inevitabilmente una brutta battuta d'arresto per la campagna vaccinale, considerando che le 55 milioni di dosi di vaccino J&J potrebbero essere utilizzate per vaccinare esattamente 55 milioni di persone, poiché caratteristica precipua del vaccino di Johnson & Johnson è quella di essere "monodose", di non necessitare cioè la doppia somministrazione ai fini della sua efficacia. Soltanto in Italia la distribuzione prevista del vaccino J&J tra i mesi di aprile e giugno dovrebbe essere di circa 7,3 milioni di dosi, un numero dunque piuttosto consistente. Si resta dunque in attesa, per il momento infatti la decisione nei confronti delle consegne all'Unione europea presa da parte di Johnson & Johnson è abbastanza chiara:

«Abbiamo esaminato questi casi con le autorità sanitarie europee. Abbiamo deciso di ritardare in modo proattivo il lancio del nostro vaccino in Europa e sospendere le vaccinazioni in tutti gli studi clinici sul vaccino Janssen Covid-19 mentre aggiorniamo le linee guida per ricercatori e partecipanti. [...] Il CDC e la FDA hanno reso disponibili informazioni sul corretto riconoscimento e gestione grazie al trattamento unico richiesto con questo tipo di coaguli di sangue. Le autorità sanitarie consigliano alle persone che hanno ricevuto il nostro vaccino Covid-19 e sviluppano forti mal di testa, dolore addominale, dolore alle gambe o mancanza di respiro entro tre settimane dalla vaccinazione, di contattare il proprio medico». 

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