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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Tosi: "Ius soli? Ci potrebbe essere il rischio di un uso indiscriminato"

Il sindaco di Verona teme che la proposta possa facilitare l'arrivo alla "cittadinanza". La normativa prevede la revoca del permesso di soggiorno ai genitori dei figli nati in Italia che perdono il lavoro

Sono sindaco da sei anni, ho la delega all'immigrazione, parlo con molti stranieri ma nessuno ma mai posto problemi riguardo alla cittadinanza. Le priorità per gli immigrati sono altre: avere un lavoro stabile, assicurare ai figli una buona condizione e un'integrazione che poi avviene, anche senza avere subito la cittadinanza". A dirlo è Flavio Tosi, sindaco di Verona e segretario veneto della Lega Nord, che ha portato a titolo di esempio i dettagli della normativa, che prevede che il permesso di soggiorno possa essere revocato per una serie di motivi, tra i quali la perdita del posto di lavoro per oltre sei mesi. "La normativa italiana contempla che lo straniero per qualche motivo possa essere rimpatriato. Quindi se lo ius soli entrasse nell'ordinamento italiano, come negli Usa e in Francia, potrebbe accadere che i figli di immigrati nati in Italia ottenendo subito la cittadinanza potrebbero avere più tutele dei loro stessi genitori. Una situazione ipotetica, ma paradossale"."C'è il rischio che riconoscere subito come italiani i figli degli stranieri nati qui diventi uno strumento per allargare indiscriminatamente la cittadinanza". Tosi è tornato a ricordare che nel dibattito sullo ius soli "c'è un problema di fondo: gli unici paesi occidentali che lo applicano sono gli Stati Uniti e la Francia".

IUS SOLI, L'ALTOLA' LEGHISTA

"Gli Stati Uniti - ha spiegato - sono un paese che nasce con l'immigrazione, formato con gli immigrati. La Francia ha un'antica tradizione coloniale e quindi si trova in una situazione completamente diversa dalla nostra". "Non è un fatto razzista, ma una fotografia della realtà. Pertanto il meccanismo che viene applicato con il buon senso per dare la cittadinanza agli stranieri è quello in vigore. Ci sono tempi e modi previsti della legge e non mi sembrano così punitivi. Ci sono Paesi in Occidente che applicano norme molto più severe e restrittive: basta guardare la Svizzera, che ha una lunga tradizione di immigrazione".

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