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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Isola della Scala

Ricercato scappa dal Lodigiano e si nasconde a Isola della Scala: scovato dalle celle telefoniche

Aveva violato i domiciliari dove doveva scontare una pena di quasi 3 anni per evasione e di possesso e fabbricazione di documenti falsi validi per l’espatrio, ma quando l'autorità giudiziaria ha deciso di aggravare la misura, ha fatto perdere le sue tracce

Gravato da pregiudizi penali per reati di evasione e di possesso e fabbricazione di documenti falsi validi per l’espatrio, ha violato i domiciliari facendo perdere le proprie tracce, ma giovedì è stato rintracciato a Isola della Scala dai carabinieri locali e tratto in arresto: si tratta di B.L., cittadino italiano classe 1949, residente nel Lodigiano.

La cattura è scattata sulla base dei risultati delle indagini del mese di agosto, quando l'uomo, già sottoposto alla misura della detenzione domiciliare nel territorio di residenza, si era reso irreperibile alle autorità locali impedendo loro di eseguire l’ ordinanza della Procura della Repubblica di Lodi, che aveva disposto la carcerazione dell'uomo, ritenendolo autore di ripetute evasioni dalla propria abitazione, dove doveva ancora scontare un residuo di pena di 2 anni, 11 mesi e 27 giorni di reclusione. 

L'attività investigativa ha visto collaborare i militari di Isola della Scala con i colleghi della provincia di Lodi: attraverso la localizzazione di alcune celle telefoniche individuate nella zona di Isola della Scala e riconducibili a conversazioni del ricercato, le forze dell'ordine sono state indirizzate in un'area circoscritta del Comune situato tra il Villafranchese e la Bassa, riuscendo ad individuare con esattezza la sua dimora dopo numerosi servizi di osservazione. 
Nella giornata di giovedì dunque B.L. è stato rintracciato mentre era ospite in un'abitazione del centro, dove, secondo le forze dell'ordine, aveva trovato rifugio dal mese di agosto, vivendo nascosto da occhi indiscreti. 

Il padrone di casa, il 56enne T.G., è stato denunciato a piede libero per l’ipotesi di favoreggiamento personale, che sarà valutata dalla Procura della Repubblica di Verona: difficile, per gli investigatori, sostenere davanti al giudice di non essere consapevole di aver fornito vitto e alloggio per circa tre mesi ad un soggetto sul quale pendeva un provvedimento restrittivo dell’autorità giudiziaria.

Una volta completate le formalità di rito, l'arrestato è stato condotto nel carcere di Montorio, dove sconterà la condanna la cui esecuzione era rimasta sospesa. 

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