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Cronaca Santa Lucia e Golosine / A22

Morte Corrado Ferraro in A22, il suo investitore ammette: "Avevo bevuto"

Il 35enne alla guida della Citroen C4 la notte dell'incidente avvenuto in A22 che è poi costato la vita a Corrado Ferraro, si trova ora nella sua casa di Ala con l'obbligo di dimora

Situazione complicata sotto il profilo giudiziario per l'investitore dell'ex direttore Marketing di Fondazione Arena Corrado Ferraro. Il 35enne trentino che nella notte tra domenica e lunedì ha tamponato con la sua Citroen C4 in autostrada lo scooter Honda di Ferraro, nella mattinata di ieri, martedì 31 luglio ha fornito la sua versione dei fatti al gip Laura Donati nel carcere di Montorio. Come riportato dal Corriere del Veneto, da parte del giovane imprenditore originario di Rovereto M. O. non vi è stata particolare reticenza nell'ammettere che quella sera avesse bevuto. I riscontri effettuati dalla polizia stradale, dopo tutto, sono lì a confermarlo. Altra questione da dirimere è però quella della velocità dell'auto: l'indagato sostiene che in autostrada non stesse correndo, ma il fatto che il suo veicolo sia stato ritrovato fermo a distanza di ben 110 metri dal punto del primo impatto, non è certo un dato favorevole alla conferma di quest'ipotesi.

Su un punto però le versioni di M. O. e quelle degli investigatori che stanno ricostruendo in queste ore nel dettaglio il tremendo incidente stradale, probabilmente finiranno con il coincidere: il 35enne, quella notte, lungo l'autostrada del Brennero, non vide nemmeno lo scooter di Ferraro e, proprio per questo, lo travolse. L'assenza di evidenti segni di frenata sull'asfalto sarebbe in questo senso un dato significativo. Lo stesso M. O. dal carcere di Montorio avrebbe ammesso di non aver visto il mezzo che ha poi finito col tamponare. Nessun accenno è però arrivato circa l'eventualità che i fari dello scooter potessero essere spenti, o mal funzionanti, semplicemente il 35enne alla guida della Citroen C4 non li ha notati

Subito dopo l'impatto, l'imprenditore trentino ha spiegato di essersi reso conto della gravità della situazione, accorrendo verso l'uomo a terra e chiamando i soccorsi. Tutto si è poi risolto purtroppo con la morte di Corrado Ferraro e l'inevitabile pesante accusa di "omicidio stradale aggravato" nei confronti del 35enne. Quest'ultimo, nel pomeriggio di ieri, ha poi potuto lasciare la cella del carcere di Montorio per rientrare nella propria abitazione di Ala in Trentino, dove dovrà ottemperare, in attesa del processo, all'obbligo di dimora impostogli dal gip.

Nel frattempo in città si susseguono i messaggi di cordoglio per il decesso dell'ex manager di Fondazione Arena. Dopo quelli del sindaco Sboarina e del Sovrintendente Cecilia Gasdia, nelle scorse ore è giunta anche una nota di dolore da parte di Angelo Tabaro, Presidente del Teatro Stabile del Veneto: «Abbiamo appreso con grande dispiacere la notizia della scomparsa di Corrado Ferraro. Si tratta di una grave perdita per il mondo della cultura. Il grande lavoro fatto in questi anni da Ferraro ha certamente contribuito a rendere sempre più la Fondazione Arena di Verona un punto di riferimento per il mondo dello spettacolo e della cultura non solo in Veneto ma in tutta Europa. A nome dell’intero Teatro Stabile del Veneto - ha quindi conclcuso Tabaro - esprimo la nostra vicinanza alla famiglia di questo grande professionista dello spettacolo».

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