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Cronaca Porto San Pancrazio / Lungadige Antonio Galtarossa, 21

Insicurezza Atv, non solo violenza sui bus ma anche posti di lavoro a rischio

Non sarà prorogato il subaffido delle linee extraurbane alla ditta Pasqualini, con il rischio per circa 35 operatori di restare senza lavoro. E per la sicurezza sui mezzi, il sindacato Sls chiede il Daspo urbano

Insicurezza. Un sentimento purtroppo diffuso tra gli autisti dei bus veronesi. Paura di perdere il posto di lavoro oppure di essere aggrediti mentre si sta lavorando. Due le denunce che arrivano dai sindacati presenti in Atv.

Alfio Stefano Pennisi, segretario degli autoferrotranvieri veronesi del sindacato Ugl, ha riferito che lo scorso 6 dicembre il presidente di Atv Massimo Bettarello ha scritto una lettera in cui ufficializzava la volontà di non prorogare il subaffido delle linee extraurbane alla ditta Pasqualini. Il servizio arriverà fino alla fine dell'anno e poi non sarà rinnovato.

La decisione - scrive Pennisi - sembrerebbe essere stata presa dal cda di Atv a causa di alcuni disservizi registrati nell'ultimo anno di esercizio e a causa dei rapporti problematici venutesi a creare tra le due aziende. Ricordiamo che Atv è proprietaria ad oggi del 40% delle azioni di Pasqualini, ragione per cui non si comprende la presa di posizione del cda di Atv, decisione che sicuramente porrebbe Pasqualini in una situazione economica di difficoltà con conseguente probabile messa in liquidazione dell'azienda. Pasqualini conta circa 70 operatori e questo drastico taglio dei rapporti lavorativi comporterebbe un esubero di circa 35 operatori, che rischierebbero inesorabilmente il licenziamento.

Il segretario degli autoferrotranvieri Ugl ha chiesto l'apertura di un tavolo tra azienda e parti sociali per garantire il mantenimento del lavoro ai dipendenti.

Dipendenti che hanno anche un altro problema, quello degli episodi di violenza che purtroppo si ripetono sui mezzi pubblici di Atv. A sottolinearlo è stato Fulvio Di Bernardo del sindacato Sls.

Quanto finora fatto non ha prodotto soluzioni né durature, né efficaci e l'incolumità dei passeggeri e dei lavoratori rimane appannaggio esclusivo della capacità delle singole persone di evitare conflitti e alterchi con soggetti troppo spesso recidivi, che restano impuniti e liberi di agire con maggiore determinazione in occasioni successive - scrive Di Bernardo - Accanto alle misure protettive e preventive riguardanti le stesse strutture dei mezzi, chiediamo a gran voce l'introduzione del Daspo urbano, spogliato in questa sede di tutte le strumentalizzazioni possibili, attuato nella sua forma più completa di prevenzione e legittima punizione per chi commette reato.

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