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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Borgo Venezia / Via Belvedere

Inseguimento tra asfalto e vigneti: in auto hanno armi e arnesi da scasso

Quando hanno incrociato la polizia in via Belvedere hanno accelerato, i poliziotti allora gli sono andati dietro e loro, nel tentativo di seminarli, non hanno esitato a spostare la fuga lungo strade sterrate

Non hanno esitato a gettarsi sulla strada sterrata, in mezzo ai vigneti, pur di sfuggire alle Volanti della polizia, ma ogni tentativo è stato inutile e alla fine si sono ritrovati in questura, arrestati per resistenza a pubblico ufficiale e denunciati per possesso ingiustificato di arnesi da scasso e armi, con il conducente che è stato anche multato. 
Erano circa le 15.50 di martedì quando una pattuglia ha incrociato un Volkswagen Caddy all'incrocio con Contrada Moranda. Alla vista della polizia, il conducente dell'altra auto ha accelerato: i poliziotti si sono accorti della cosa e, dopo aver fatto inversione, hanno raggiunto il veicolo e a quel punto è scattato l'inseguimento. I fuggitivi hanno provato a dare gas e, per seminare le forze dell'ordine, non hanno esitato a spostare l'inseguimento dall'asfalto alle vie sterrate tra i vigneti. Gli agenti però, non solo non hanno perso di vista la Volkswagen, ma sono riusciti anche ad allertare le altre pattuglie in zona, con l'aiuto delle quali hanno messo la parola fine al tentativo di fuga dei due. 

Alla guida del Caddy c'era A.S., italiano classe 1987 con un precedente di polizia per guida in stato di ebbrezza, e E.M., anche lui italiano classe 1982 con altri precedenti di polizia alle spalle. Una breve perquisizione ha permesso di trovare nelle tasche del primo 1.2 grammi di marijuana e in quelle del secondo 0.5 grammi di eroina e un coltello a serramanico con una lama lunga 8 centimetri. Da lì partito un controllo più approfondito che ha interessato anche l'auto, nella quale sono stati trovati altri due coltelli a serramanico nel vano portaoggetti, mentre nel baule erano presenti due tenaglie, un tronchese e 1 forbice. Nessuno dei due è riuscito a fornire spiegazioni sul perché avessero quegli oggetti in macchina, dove tra l'altro era presente anche un cane, che è stato poi affidato al padre di A.S.. 
Il guidatore inoltre aveva la patente e la copertura assicurativa dell'auto scadute.

Portati in questura dove sono state formalizzate le accuse, i due sono comparsi davanti al giudice nella mattina di mercoledì, il quale ha convalidato l'arresto e fissato l'udienza a loro carico per il 9 dicembre, prima di rimetterli in libertà. 

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