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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Insegnanti di sostegno, in Veneto solo il 60% è stabile. "Mancano i corsi"

L'assessore alla scuola della Regione Veneto Elena Donazzan: "Rivendichiamo più autonomia. Se fossimo noi ad autorizzare i corsi di specializzazione potremmo evitare la giostra delle supplenze"

In Veneto solo 6 docenti di sostegno su 10 sono stabili, cioè assunti a tempo indeterminato. Gli altri sono supplenti, senza alcun titolo di specializzazione, pescati dalle graduatorie. Sono dati forniti dall'Ufficio scolastico regionale che aggiunge che sono 16.300 alunni disabili certificati che frequentano le scuole dell’obbligo e superiori venete. Quindi, quasi la metà di loro non può contare sulla presenza di un insegnante stabile che li affianchi con continuità dall'inizio alla fine dell'anno scolastico.

"Quello degli insegnanti di sostegno è un problema nel problema della mobilità del corpo docente nella scuola - ha dichiarato Elena Donazzan, assessore alla scuola della Regione Veneto - Nella nostra regione mancano maestri e professori specializzati nell'insegnamento ad allievi con disabilità fisiche e psichiche perchè le Università del Veneto non sono autorizzate ad attivare corsi di specializzazione sufficienti. Degli 8.004 posti di sostegno autorizzati in Veneto solo 4.800 sono coperti da insegnanti stabili. I rimanenti 3.204 sono affidati a supplenti senza alcuna qualifica per affiancare un allievo con deficit, spesso gravi o gravissimi. Per l'anno accademico in corso le università del Veneto sono autorizzate ad attivare corsi di specializzazione sino ad un massimo di 500 posti: anche quando questi 500 specializzati saranno assunti, nelle nostre scuole continueranno a mancare 2.704 insegnanti di sostegno. Il Veneto rivendica ancora una volta più autonomia. Perché dev’essere il ministero, a Roma, ad autorizzare il numero di corsi di specializzazione per il sostegno negli atenei? Se fossero le regioni, sentiti gli uffici scolastici regionali, a programmare il fabbisogno formativo, potremmo evitare la giostra delle supplenze e saremmo in grado di affidare tutti i nostri alunni più fragili e più bisognosi di assistenza nell'apprendimento ad insegnanti competenti, motivati, qualificati e di ruolo".

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