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Cronaca

Inquinamento luminoso: in tre anni dovr calare del 40%

Lo dice l'Arpav che sottolinea: "Pi razionalizzazione uguale pi risparmio"

Dopo l’entrata in vigore della Legge Regionale per il contenimento dell’inquinamento luminoso, Arpav si è fatta carico della raccolta dei dati relativi al consumo energetico dei Comuni del Veneto per l’illuminazione esterna notturna pubblica. Anche in provincia di Verona è stato spedito ad inizio anno 2010 un questionario a tutte le Amministrazioni Comunali per chiedere questi dati ed in particolare il numero dei punti luce, i consumi di energia per l’illuminazione pubblica e la quota annuale di incremento massima ammissibile.
 
Questa indagine tra l’altro ha permesso, prima di tirare le somme, di stimolare interventi di miglioramento dell’efficienza energetica, di dare un segnale alle società di fornitura dell’energia elettrica e di evidenziare situazioni anomale o di eccellenza. Anche se la risposta dei Comuni è stata parziale, attestandosi poco al di sopra del 50 percento per provincia, sulla base dei dati ricevuti è stato possibile evidenziare che ci sono ampi margini di miglioramento per giungere a valori uniformi di consumo di energia elettrica per punto luce e per abitante in un anno.
 
Infatti, utilizzando apparecchi a norma di legge, un Comune di medie dimensioni potrebbe risparmiare dal 20 al 40 percento sulla bolletta energetica per l’illuminazione. In ogni caso i Comuni dovranno dotarsi, entro tre anni, di un Piano dell’Illuminazione per il Contenimento dell’Inquinamento Luminoso (PICIL).

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