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Cronaca Centro storico / Via del Fante

Infiltrazioni mafiose nel nord Italia, parla Don Ciotti: "nascono da un vuoto etico"

Verona è la seconda città del Veneto per numero di beni immobili confiscati alle mafie. Questo è quanto emerso da un incontro organizzato dall'Associazione Libera a Verona

È di fine luglio la notizia che l'azienda Nico.Fer è stata interdetta dai bandi pubblici per possibili infiltrazioni mafiose. Tuttavia, non è la sola realtà veronese ad avere presunti legami con le mafie e l'incontro organizzato ad inizio agosto dall'Associazione Libera di Don Luigi Ciotti presso la sede di Assicurazioni Arca Unipol di via del Fante a Verona ne è la conferma. La città scaligera è la seconda in Veneto per numero di beni immobili confiscati alla Mafia, alla Camorra e alla 'Ndrangheta. La prima è Venezia.

Come riporta L'Arena, in totale, si tratta di 25 immobili, così distribuiti: 6 a Sanguinetto, 5 a Bussolengo, 4 a Cerea, 3 a San Giovanni Lupatoto, 2 a Verona ed Erbè, 1 a Castel d'Azzano, Oppeano e Isola della Scala.

Sul quotidiano L'Arena, le dichiarazioni di Don Ciotti: "La penetrazione delle mafie al nord nasce da un vuoto etico, da una povertà non tanto materiale ma morale. Troppo a lungo si è pensato alle mafie come a una realtà solo di certe regioni e a fenomeni strettamente criminali, senza vedere che la loro forza è soprattutto al di fuori di esse, vale a dire nel bacino di connivenze e complicità, nell'indifferenza e nella presunzione che quello del crimine organizzato sia un problema degli altri. Le mafie hanno sempre mirato a infiltrare l'economia e condizionare la politica. Lo hanno fatto in passato e continuano a farlo con nuovi strumenti e maggiore capacità di penetrazione, approfittando di un tessuto sociale oggi molto fragile e disgregato. Hanno trovato terreno fertile nell'individualismo irresponsabile, nella povertà delle relazioni e dei legami sociali, nella riduzione del lavoro a merce, nella perdita di coscienza civica e di senso del bene comune, nelle leggi fatte non a tutela di tutti ma per garantire il privilegio di pochi".

Sempre su L'Arena, si riportano degli stralci del rapporto dell'Osservatorio sulla criminalità organizzata, nei quali si legge che: "si è verificata una sempre più consistente presenza di 'ndrangheta nell'area veronese e nel vicentino, la quale si configura, secondo la Direzione Investigativa Antimafia (Dia), con un decentramento delle attività dell'organizzazione in un luogo vergine. In questa zona non mancano neppure elementi che testimoniano la presenza di altre forme di criminalità organizzata, come camorra o cosa nostra".

Grazie al progetto Un euro per polizza e per conto corrente, le Assicurazioni Arca Unipol hanno raccolto più di un milione e 300mila euro, in parte devoluti ai campi di lavoro attivi a Crotone, in Calabria, ricavati dalle terre confiscate alla 'Ndrangheta e gestiti con la Cooperativa Terre Joniche Libera Terra. Anche nel veronese sono nati campi di lavoro simili, in particolare ad Erbè.

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