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Cronaca

Sospettato di sostenere il terrorismo, indagine archiviata dopo due anni

In un post pubblicato sul suo profilo Facebook e condiviso da Matteo Salvini c'era scritto che gli italiani si meritavano un camion sulla folla. Ma quel messaggio non l'aveva scritto lui

Questi italiani si meritano un camion sulla folla come a Berlino. Ci vorrebbe uno in ogni piazza. Non hanno rispetto di noi musulmani, non possiamo pregare dove vogliamo, non possiamo avere nostre moschee, questa è verità. Io sono qui da qualche anno e vedo questo. Voglio prendere un camion e fare un bel lavoro contro di loro. Per amore di Allah

Questo il messaggio apparso sul profilo Facebook di Hamza Benagdoul il 12 gennaio 2017. Un post cancellato, ma che qualcuno conservò e un mese dopo Matteo Salvini, che all'epoca era solo leader della Lega e non ministro, lo condivise prendendosela con l'allora presidente della Camera Laura Boldrini, scrivendo che lei andava alla ricerca di critici su Facebook mentre «c'è gente che inneggia al terrorismo».

Peccato che quel messaggio apparso su profilo Facebook di Hamza Benagdoul non lo scrisse Hamza Benagdoul. Il magazziniere di origine marocchina, che da anni vive con la famiglia a Verona, non parla e non sa scrivere bene l'italiano e non ha mai mostrato simpatie per l'islamismo. Per questo l'ipotesi di reato di istigazione a delinquere a suo carico è stata archiviata, come riportato da Fabiana Marcolini su L'Arena.
Sono serviti due anni di indagini e di controlli dei carabinieri del Ros. Due anni in cui Hamza Banagdoul ha dovuto vivere sentendosi addosso un sospetto infamante, quello di essere un sostenitore del terrorismo islamico. Un sospetto che ora sembra essere infondato. Non sarebbe stato lui a scrivere quella frase delirante sul suo profilo Facebook. Ma lui, purtroppo, ne ha subito le conseguenze, fino a quando il gip di Venezia non ha respinto l'opposizione alla richiesta di archiviazione, facendo cadere ogni accusa sul magazziniere marocchino.

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