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Incidenti stradali Belfiore / via Buggia

Verona, travolto dalla Panda della vigilanza privata: 42enne ciclista muore dopo giorni di agonia

Il 42enne Marco begnini non ce l'ha fatta. Si stava recando al lavoro in sella alla sua bici quando era stato colpito in via Buggia, a Belfiore, dalla Fiat della security. Trasferito in condizioni disperate a Borgo Trento

Dopo giorni di lotta, in ospedale, il suo cuore ha ceduto. Troppo gravi le ferite riportate da Marco Begnini, operaio 42enne di Soave ma da poco residente a Lavagno. L’uomo è morto martedì sera all’ospedale di Borgo Trento dov’era arrivato il 16 maggio scorso, alle 4e20 del mattino, a seguito di uno scontro con un’auto di proprietà di una ditta di vigilanza privata. Dalle ricostruzioni dei carabinieri di San Bonifacio è emerso che il 42enne, che si stava recando al lavoro in sella alla sua bici, stesse procedendo in via Buggia, a Belfiore quando è stato urtato dalla Fiat Panda. Un violento impatto sul lato destro del ciclista che l'ha fatto volare per qualche metro e facendolo rovinare al suolo, sbattendo la testa. Pare che non avesse nessun segnalatore addosso e sulla bici, nonostante a quell’ora le strade siano ancora buie. Nessun fanale o catarifrangente, alcun catadiottro o gilet con le strisce fluorescenti. I familiari sono comprensibilmente nello sconforto, come spiega L’Arena

«Purtroppo per mio figlio non c'è stato niente da fare. Due giorni di agonia e se n'è andato via. Era un uomo timido, molto dolce. Si era trasferito a Lavagno per essere più vicino al lavoro e anche a sua sorella. Noi storicamente veniamo da Madonna di Campagna, infatti il funerale sarà domani alle 10.30 in quella basilica. La nostra famiglia ha vissuto là per anni e Marco in zona lo conoscevano tutti» … «Marco aveva tanti amici. In passato aveva giocato a calcio. Aveva avuto anche un piao di relazioni importanti, ma ne era stato fortemente deluso, per cui aveva deciso di restare da solo. In questi giorni abbiamo ricevuto tante attestazioni di amicizia. Il dolore per la perdita di un figlio non si può lenire, ma avere gente attorno aiuta ad affrontare questo momento»

Sul posto dell'incidente erano giunti gli equipaggi del 118 con ambulanza e automedica e il ciclista 42enne, dipendente della cooperativa “Transporter” era stato trasferito all'ospedale Maggiore, in Codice rosso. I medici avevano lasciato qualche speranza anche se le condizioni erano parse fin da subito gravissime. Intanto i carabinieri avevano dovuto, per obbligo, sottoporre l'autista della Panda tutti gli accertamenti del caso, come il test alcolemico, risultato negativo. In base a quanto riferito non aveva fatto in tempo a frenare adeguatamente quando si era accorto di quell’ombra sulla strada. In poche frazioni di secondo se l’era ritrovato steso davanti, sulla strada.

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