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Giovedì, 28 Marzo 2024
Incidenti stradali Arcole / strada provinciale Padovana

Verona, sbanda in curva e tira dritto alla rotatoria. Brividi: è la stessa della tragedia di Arcole

Probabulmente a causa della velocità, un uomo ha attraversato di netto il rondò sul quale hanno perso la vita, a novembre, 4 giovanissimi veronesi. Intanto un esponente del Pd chiede il dietrofront sull'omicidio stradale

L’auto che sbanda all’alba ed esce di strada attraversando la rotatoria all’ingresso di Arcole, sulla provinciale. Un terribile déjà vu quello accaduto sabato scorso, verso le 6, nello stesso punto di cui hanno trovato la morte i quattro giovai ragazzi veronesi, lo scorso novembre. Quasi la stessa dinamica ma fortunatamente senza l’esito tragico di tre mesi fa: l’uomo ha perso il controllo della macchina e ha tirato dritto, passando sul rondò e finendo nel campo antistante. Nessun’altro mezzo o persona è rimasto coinvolto, anche in relazione all’orario. Probabilmente la causa è stata l’alta velocità e l’asfalto viscido per la pioggia. Sta di fatto che l’immagine di un’altra auto sulla rotatoria è stata rabbrividente.

Intanto in Parlamento, dove è approdata la proposta di introduzione del reato di “omicidio stradale” per coloro che causano danni irreparabili dopo essersi messi alla guida da ubriachi o drogati, la richiesta di un deputato del Pd, Danilo Leva, presidente del Forum Giustizia del Partito Democratico, ha fatto infuriare il sindaco di Arcole, Giovanna Negro. La scorsa settimana Leva ha invitato il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, ad abbandonare l’idea di introdurre l’omicidio stradale. Sulle pagine del L’Arena, l’ex deputata del Pdl si è dichiarata “sconcertata”

“Come sindaco di una comunità fortemente provata da quanto è accaduto e mi rammarico profondamente nel sentire parlamentari che prendono queste posizioni insostenibili, peraltro in contrasto anche con quanto quello stesso partito va dicendo sul territorio” … “Se la politica ha perso credibilità è anche per colpa di un'evidente discrepanza tra ciò che si fa sul territorio e che chiede la gente e ciò che viene deciso a Roma. Quello che domanda Leva al governo, non solo è in contrasto con la volontà popolare (espressa anche con la raccolta di firme) rinforzata da tantissimi consigli comunali guidati anche dallo stesso Pd”

Esponenti veronesi del Pd erano in effetti stati tra i primi ad accogliere la proposta di amici e parenti delle quattro giovanissime vittime di Arcole e non più tardi della settimana scorsa avevano organizzato a San Bonifacio un incontro con il sottosegretario ai Trasporti, Erasmo D’Angelis, per illustrare le novità del provvedimento nel nuovo Codice della strada. Secca la replica di Alessia Rotta, deputata veronese del Pd: "Abbiamo il parere favorevole dei ministeri di Giustizia, Interno e Infrastrutture, il mio impegno personale e una promessa autorevole, quella del sottosegretario, di arrivare all’approvazione del nuovo Codice della strada entro il prossimo 10 novembre. Non c’è possibilità di interpretazione".

DALLA PROVINCIA - Arriva poi la proposta del Pd in Provincia: "Stando agli uffici tecnici della Provincia - spiega Lorenzo Dalai, capogruppo Pd in Consiglio - la Provinciale Padovana presenta le condizioni ottimali per la sicurezza. Purtroppo, però, sui lunghi rettilinei, si presentano le circostanze per cui alcuni aumentano la velocità. La Provincia ha già fatto una campagna di prevenzione, ma il Comune di Arcole, secondo le sue competenze, potrebbe, senza grandi costi, installare nell'area autovelox automatici per prevenire nuovi incidenti. Le spese dell’installazione sarebbero ammortizzate in poco tempo".

DALLA REGIONE - Ma sarebbe anche la Regione Veneto, a muoversi. "L’orribile tragedia di Giulia Spinello costituisce un dolore insopprimibile per la sua famiglia e per tutti coloro che l’hanno conosciuta e amata, ma la richiesta della mamma, che ho incontrato tempo fa non è rimasta lettera morta”. Con queste parole il presidente del Veneto Luca Zaia risponde all’appello della madre della giovane investita e trascinata a lungo da un Suv il 31 maggio scorso a Padova, che gli chiede di sostenere l’introduzione del reato di omicidio stradale.

“Ho già dato incarico all’avvocatura regionale – rivela Zaia – di studiare e preparare una proposta di normativa per l’introduzione nel nostro ordinamento di questo reato. Non appena sarà definita la sottoporremo ai competenti livelli istituzionali e sarò in primissima fila per fare tutte le pressioni possibili perché si faccia presto”. “E’ inammissibile – conclude Zaia – che per la strada girino veri e propri potenziali assassini alla guida sotto l’effetto di alcol, droghe e quant’altro di peggio e che non esiste una punizione commisurata al comportamento”.

IL PROCESSO - Sulla tragedia di Arcole, intanto, starebbe per cominciare il processo a carico del guidatore di 31 anni, Roberto Tardivello Rizzi, che a bordo della sua Audi A3 si era scontrato con la Golf in cui c'erano i cinque giovani veronesi.

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