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Incidenti stradali Torri del Benaco / Strada Regionale 249

Verona, giro sulla moto nuova si trasforma in tragedia: muore geometra 36enne dopo sorpasso

Purtroppo per Emanuele Rossi, 36enne tecnico geometra di un'azienda privata del Veronese e residente a Vigasio, uno scontro con un'auto gli ha strappato la vita in un brevissimo istante. È morto sul colpo poco dopo Punta San Vigilio

Aveva comprato la moto ad ottobre. Una Ducati Monster 650 con cui, scoppiata la bella stagione, aveva deciso di fare un giro dalle parti del lago di Garda. Purtroppo per Emanuele Rossi, 36enne tecnico geometra di un’azienda privata del Veronese e residente a Vigasio, la giornata si è trasformata in tragedia. Uno scontro con un’auto gli ha strappato la vita in un brevissimo istante. È morto poco dopo Punta San Vigilio, appena entrato nel territorio di Torri del Benaco. Secondo una prima ricostruzione, il 36enne, dopo mezzogiorno, aveva superato una vettura quando, durante la manovra, se n’è trovata un’altra davanti. Una Volkswagen Golf guidata da un giovane turista tedesco. Non ha aiutato la prontezza di riflessi del motociclista: ha tentato di frenare subito ma il repentino cambio di velocità non gli ha lasciato scampo. Il manubrio è diventato ingovernabile, la ruota davanti è sembrata quasi piegarsi. Il veronese è stato sbalzato dalla sella ed è andato a sbattere contro la ruota anteriore della Golf.

La Ducati ha invece compiuto una ventina di metri finendo prima contro il parafango e poi contro un muretto della Statale. Rossi è morto sul colpo. Non sono serviti i soccorsi tempestivi del 118 di VeronaEmergenza, allertati da un automobilista di passaggio. Gli equipaggi sanitari, una volta giunti sul posto, non hanno potuto fare altro che dichiarare il decesso. In strada anche le pattuglie della polizia stradale di Bardolino e una dei carabinieri di Caprino: l’una ha effettuato i rilievi, l’altra ha diretto il traffico. Il tratto di strada è rimasto chiuso per oltre un’ora e mezza. È stato sentito il giovane turista sulla Golf, comprensibilmente sotto choc e illeso. Era in compagnia della sua ragazza. Nulla da fare per il centauro, comunque. Rossi indossava tutti gli indumenti protettivi: giubboni imbottito, pantaloni, stivaletti da moto, ovviamente il casco. Viveva in via Custoza, nella frazione di Forette a Vigasio. Lavorava per la Ecodem, ditta di La Rizza che tratta demolizioni, bonifiche e costruzioni. Era inquadrato come tecnico di cantiere. Appassionato di palestra e body building, è stato descritto come persona “amata da tutti”. A raccogliere la testimonianza della madre, Nadia Falco, è L’Arena:

si è alzato, ha fatto un po' di esercizi sul balcone di casa e scherzando ha voluto che gli scattassi una fotografia», prosegue la signora Nadia. «Era mezzo svestito e ho anche scherzato su questo. “Cosa vuoi che ti fotografi che sei a torso nudo” gli ho detto, ma Emanuele era fatto così e quella foto gliel'ho scattata con il suo cellulare. Non ho nemmeno quella ora, è sul telefonino che ha portato con sè». Una domenica come le altre, attività fisica e poi un pranzo leggero, si è preparato per andare a fare un giro sul lago. «Mi sono stupita perchè era tardi ma mi ha risposto che a quell'ora non avrebbe trovato traffico e che sarebbe rientrato presto» … «Non si risparmiava, chiunque può dirlo, era amato e stimato dai suoi colleghi. Era innamorato del suo lavoro, veniva prima di tutto», prosegue la signora Falco, «e la sua seconda passione era la palestra. Non la moto, quella no, ma Emanuele era preciso e non saliva in sella se non attrezzato di tutto punto».

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