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Venerdì, 19 Aprile 2024
Incidenti stradali Costermano

Auto trovata distrutta sulla SR450: al suo interno i corpi senza vita di Sofia e Francesco

Il veicolo è stato scoperto nella mattinata di giovedì lungo la statale, in direzione di Affi. Le ricerche scattate mercoledì, purtroppo si sono concluse tragicamente: nel mezzo infatti sarebbero presenti i cadaveri dei due ragazzi

È purtroppo arrivato tragico epilogo per quanto riguarda le ricerche di Sofia Mancini e Francesco D'Aversa, i due giovani di cui non si hanno notizie dalla notte tra lunedì e martedì. 
Nella mattinata di giovedì, una Fiat 500 bianca è stata trovata distrutta a lato della carreggiata sulla SR450, in direzione di Affi, in una piccola scarpata. 

Si tratta dell'auto su cui viaggiavano i due giovani, i quali sono stati trovati morti al suo interno. 

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Scomparsi da lunedì notte

Gli appelli per trovare i due giovani sono stati diffusi sui social a partire dalla mattinata di mercoledì, lanciati dal Comune di Costermano sul Garda e dal sindaco Stefano Passarini. 
Sofia Mancini, 20enne di Costermano, e Francesco D'Aversa, 24enne originario di Taranto e residente a Verona, avrebbero trascorso la serata di lunedì al locale Amen, sulle Torricelle, per poi andarsene su una Fiat 500 bianca con targa 1AY4101 della Repubblica Ceca.
«A seguire una sosta a Desenzano del Garda la loro cella telefonica è stata agganciata tra Calmasino e Lazise. Da quel momento non è più stato possibile rintracciare nessuno dei due numeri» recita l'appello. Verosimilmente, il 24enne stava accompagnando a casa la giovane dopo aver accompagnato il coinquilino a Peschiera, ma da martedì mattina i due cellulari non darebbero segni di vita. 
Preoccupate, le famiglie hanno dunque sporto denuncia per la loro scomparsa, mettendo in moto la macchina delle ricerche.

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«È come se tutti avessimo perso un figlio»

Le operazioni sono scattate alle 12.30 di mercoledì 19 ottobre. I vigili del fuoco, giunti dal distaccamento di Bardolino e da Verona, hanno attivato il protocollo di ricerca con l'ausilio di unità cinofile e del nucleo droni, con un sistema in grado di localizzare i cellulari, per perlustrare la zona del lago di Garda compresa tra Calmasino, Lazise e Bardolino, territorio in cui è stato agganciato dalle celle il cellulare della ragazza. In supporto, si è alzato in volo anche l'elicottero giunto dal comando di Bologna per una perlustrazione dall'alto. 
Le ricerche sono proseguite nel corso della notte.  

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