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Incidenti stradali Centro storico / Piazza Bra

Aumentano a Verona gli incidenti con moto, bici e monopattini coinvolti

La Commissione Sicurezza si è riunita lunedì a Palazzo Barbieri e durante l'incontro il comandante della Polizia locale, Luigi Altamura, ha fornito i dati sulla situazione relativa ai sinistri in città, sottolineando come «spesso la causa» sia «il comportamento umano»

L'aumento degli incidenti stradali con moto, bici e monopattini protagonisti, i numeri di questo incremento, le cause, gli interventi e le possibili soluzioni da mettere in atto, sono stati al centro dei lavori della Commissione Sicurezza che lunedì si è riunita a Palazzo Barbieri. Presieduta da Andrea Bacciga, ha visto gli interventi del vicepresidente della Regione Veneto e assessore alle Infrastrutture e Trasporti Elisa De Berti, del comandante della Polizia Locale Luigi Altamura, degli assessori comunali Luca Zanotto (Traffico) e Marco Padovani (Sicurezza), oltre alla partecipazione di Massimiliano Maculan, presidente di Verona Strada Sicura, che ha lanciato un appello all'amministrazione per trovare una nuova sede all'associazione. 

La parola è andata subito a Luigi Altamura, che ha così introdotto i dati sugli incidenti rilevati dalla Polizia Locale e le relative infrazioni al codice della strada che li hanno causati: «Gli incidenti dei motocicli sono aumentati rispetto al passato. Il 2020 ha visto un decremento generale, dovuto al lockdown. Un trend che non prosegue nel 2021 con le progressive aperture. Il numero dei ciclisti coinvolti è progressivamente aumentato, si tratta di cittadini italiani, seguiti da rumeni, moldavi, marocchini, srilankesi, albanesi; si rileva una mancanza di conoscenza del Codice della Strada e in decine di casi sono state rinvenute patenti false. Nel 2010 i decessi a causa di incidenti erano stati ben venti, nel 2020 cinque. Sottolineo che ogni decesso costa alla società in media 1.500.000 euro, e un ferito grave 446.000 euro, elevati costi sociali che vanno a impattare su tutti gli Enti locali e sullo Stato. Il numero di minorenni coinvolti in un incidente mortale è zero dal 2016. La nostra attenzione è massima davanti alle scuole per l’incolumità degli studenti. Riguardo alle condizioni meteo in cui accadono gli incidenti, la maggior parte si è verificata con il sole e gli scontri sono in maggioranza frontali/laterali. I tamponamenti spesso sono dovuti alla distrazione per utilizzo del cellulare. Per quel che riguarda la mobilità elettrica, 9 sono stati gli incidenti nel 2020 con i monopattini e già ne abbiamo registrati 28 in questa parte del 2021. I pedoni coinvolti nel 2020 sono stati per gli investimenti, la maggior parte per mancata precedenza da parte dell’automobilista ma abbiamo anche sanzionato pedoni che non utilizzavano le strisce pedonali.
La rete stradale veronese è dotata di geolocalizzazioni minuto per minuto, ora per ora, strada per strada. Siamo uno dei Comuni più tecnologicamente avanzati. L’orario peggiore per gli incidenti stradali è tra le 17 e le 18, momento di alta densità di traffico. Infine, nel 2020 le violazioni accertate sono state 1.480 a fronte di 1.412 incidenti. Spesso la causa è il comportamento umano, come perdita del controllo del veicolo, velocità, mancata precedenza, cambio direzione, stato d’alterazione provocato da alcol e droga».

Rivolgendosi all'assessore e vicepresidente veneto De Berti, il presidente Bacciga ha chiesto quali fossero le strategie messe in campo dalla Regione per prevenire questo tipo di sinistri, che vedono spesso bici e monopattini coinvolti: «Stiamo lavorando sulla messa in sicurezza il collegamento per la mobilità lenta dei centri abitati con le frazioni – risponde –, finanziando piste ciclabili. Inoltre, abbiamo ripreso in mano il progetto con Verona Strada Sicura, avviato l’anno scorso ma bloccato a causa del Covid, per un protocollo d’intesa con le tutte autostrade del Veneto per la sensibilizzazione della sicurezza stradale nelle scuole. Verrà approvato in Giunta nelle prossime settimane. La Regione è molto attenta a queste tematiche: in 5 anni sono stati investiti più di 50 milioni di euro e su questo fronte continueremo».

«I dati della Polizia locale tracciano il segno della situazione della città – spiega Luca Zanotto –. Come cittadini siamo allo stesso tempo vittime e carnefici nel comportamento sulla strada. La sensibilizzazione è un punto fermo, in primis nelle scuole. Come Amministrazione abbiamo messo e stiamo mettendo in atto una serie di interventi per le infrastrutture, come manutenzione ordinaria e straordinaria per mettere in sicurezza la strada, un esempio è Via Archimede dove è stata modificata la segnaletica orizzontale e verticale e sono state inserite 8 isole spartitraffico salvagenti. È sempre corretto tendere al miglioramento dell’infrastruttura stradale ma ciò non può essere slegato da una presa di coscienza sui comportamenti che non rispettano il Codice.
Sempre di concerto con il settore viabilità – aggiunge Padovani – abbiamo messo in opera interventi per migliorare le condizioni di sicurezza, per esempio la rotatoria di Madonna di Dossobuono, che ha permesso l’eliminazione di una serie infrazioni e incidenti».

Massimo Maculan, infine, ha proposto al Comune di Verona di diventare parte integrante di Verona Strada Sicura: «L’associazione è nata come collettore di Enti istituzionali – 118, Polizia stradale e municipale, Vigili del Fuoco – e di soggetti quali i genitori di ragazzi che hanno perso la vita sulle strade e Handbike GSC Giambenini. Abbiamo esigenza di una nuova sede – la nostra è inagibile per motivi strutturali – e chiediamo la possibilità di utilizzare le strutture a disposizione del Comune in maniera più semplice dal punto organizzativo».
In chiusura dei lavori, il presidente Bacciga ha dichiarato che farà in modo di portare a buon fine le richieste più che legittime di Verona Strada Sicura visto il loro constante e fondamentale impegno sul campo.

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