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Incidenti stradali

In un anno, oltre 12mila incidenti stradali in Veneto. Nel Veronese quasi 2.700

I dati Istat riferiti al 2021 risentono ancora del periodo di restrizioni legate alla pandemia. La provincia scaligera è quella con il maggior numero di sinistri in regione ed è terza per numero di morti

Nel 2021, in Veneto, si sono verificati 12.403 incidenti stradali che hanno causato la morte di 285 persone e il ferimento di altre 16.512. Lo ha rivelato l'Istat oggi, 28 novembre, diffondendo un focus statistico sui sinistri stradali nelle varie regioni.
L'anno scorso è stato caratterizzato dalla ripresa graduale delle attività e del traffico stradale, ma ha risentito ancora di periodi di brevi lockdown a causa del coronavirus. Rispetto al 2020, in Veneto sono aumentati gli incidenti (+26,1%), le vittime della strada (+24,5%) e i feriti (+27,8%), in linea con quanto registrato a livello nazionale (+28,4% per gli incidenti, +20,0% per le vittime e +28,6% per i feriti).
Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada sono diminuite del 42,9%, in linea con la media nazionale (-42,0%). Mentre fra il 2010 e il 2021 la riduzione del fenomeno è stata del 28% in Veneto e del 30,1% in Italia. E nello stesso periodo l’indice di mortalità sul territorio regionale è diminuito da 2,5 a 2,3 deceduti ogni 100 incidenti, mentre quello nazionale non ha subito variazioni (1,9 decessi ogni 100 incidenti).

Tabella su incidenti stradali, morti, feriti e tasso di mortalità per provincia in Veneto

Nel 2021, in Veneto, è aumentata l'incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) morti in incidenti stradali, attestandosi su un valore inferiore alla media italiana (42,5% contro 43,9%). Mentre per quanto riguarda gli utenti vulnerabili secondo il ruolo che hanno avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni), nel 2021 il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato in regione è superiore a quello nazionale (51,9% contro 50,9%).
Nel periodo 2010-2021 l’incidenza dei pedoni deceduti è aumentata da 11,6% a 15,1% mentre da 15,1% a 16,4% nel resto del Paese. Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe di età 15-29 anni (8,6 per 100mila abitanti) e per quella 65 e oltre (6,8 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 76,1% delle vittime e il 75,6% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate l’8,8% dei morti e il 18,5% dei feriti, i pedoni il 15,1% dei deceduti e il 5,9% dei feriti. Il 48,8% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale appartiene alla classe di età 65+, mentre il 55,8% dei pedoni feriti ha più di 44 anni.

Il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone è stato stimato per l'anno 2021 in 16 miliardi e 400 milioni di euro per l’intero territorio nazionale (277 euro pro capite) e in oltre 1,4 miliardi di euro (291 euro pro capite) per il Veneto. La regione incide per il 8,7% sul totale nazionale.
Tra il 2020 e il 2021 l'indice di lesività è aumentata da 131,3 a 133,1. Non subiscono variazioni, invece, l'indice di mortalità, pari a 2,3 decessi ogni 100 incidenti, e quello di gravità (misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100), che conferma il valore di 1,7% del 2020.
Nel 2021 l’indice di mortalità è aumentato nei comuni di Rovigo e Treviso, si è mantenuto stabile a Verona e Padova mentre è diminuito negli altri comuni capoluogo.

La pericolosità stradale rimane alta percorrendo l'asse Est-Ovest (Autostrada A4): 6,6 morti per 100 incidenti. Inoltre rimane elevata lungo l’autostrada A27 (5,7) e sulle statali SS 50, SS 434 e SS 14 che attraversano il Veneto, dove l’indice di mortalità è compreso tra 7,1 e 9,2.
Nel 2021 il maggior numero di incidenti (8.530, il 68,8% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 127 morti (44,6% del totale) e 10.771 feriti (65,2%). Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano su tutte le categorie di strada, ma l’incremento maggiore si verifica sulle autostrade (+47,1%), seguite dalle altre strade (+28,8%) e dalle strade urbane (+23,9%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle autostrade (5,1 decessi ogni 100 incidenti). La percentuale più elevata di incidenti stradali è avvenuta lungo un rettilineo, sia sulle strade urbane (45,0%), sia su quelle extraurbane (55,7%). In ambito urbano gli incidenti rilevati nei pressi di una intersezione rappresentano il 21,3% del totale, seguiti da quelli rilevati in corrispondenza di incroci (16,1%) e curve (8,7%). Lungo le strade extraurbane, il 17,9% degli incidenti si è verificato in curva, mentre il 12% nei pressi di una intersezione.

La situazione pandemica e le misure per contenerla hanno influito sull’andamento dell’incidentalità stradale e della mobilità anche nel 2021. Nel periodo gennaio-aprile, in Veneto, si sono registrati 2.917 incidenti (23,5% del totale), mentre tra maggio e ottobre, in coincidenza della riapertura di gran parte delle attività e del periodo di maggiore mobilità per vacanze, se ne contano 7.330 (il 59,1% di quelli avvenuti durante l’anno), in cui 9.809 persone (59,4%) hanno subito lesioni e 171 sono decedute (60,0%).
Quasi l’84% degli incidenti ha luogo tra le 8 e le 20, ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le 5 e le 6 del mattino (12,3 morti ogni 100 incidenti) e tra le 4 e le 5 (6,8 morti ogni 100 incidenti), con valori di molto superiori alla media giornaliera.
Nei giorni di venerdì e sabato notte si concentrano il 38,9% degli incidenti notturni, il 33,8% delle vittime e il 41,5% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 4,8 decessi ogni 100 incidenti, registrando il valore più elevato il sabato notte (5,1).

La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (73,8%). La tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (4.517 casi, 55 vittime e 6.132 feriti), seguita dal tamponamento (2.222 casi, 30 decessi e 3.380 persone ferite). La tipologia più pericolosa è lo scontro frontale (6,0 decessi ogni 100 incidenti), seguono l’urto con veicolo in momentanea fermata o arresto (4,5 decessi ogni 100 incidenti) e l’urto con ostacolo accidentale (4,3 decessi ogni 100 incidenti).
Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 3,8 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (1,7 decessi).

Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, la guida distratta, il mancato rispetto delle regole di precedenza e la velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I tre gruppi costituiscono complessivamente il 45,7% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la guida distratta incide da sola per il 20% mentre l’elevata velocita per l’11,1%.

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