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Incidenti stradali

Investì e uccise un pensionato in scooter: automobilista condannato a otto mesi di carcere

La condanna ha tenuto conto della decisione dell'accusato di usufruire del rito abbreviato e ha accettato la tesi della difesa che prevedeva un concorso di colpa con lo scooterista

Continuano i casi di incidenti a Verona ma, a quanto pare, i sinistri che coinvolgono gli automobilisti scaligeri non si limitano a quelli che avvengono in provincia. È stato infatti condannato dal tribunale di Ferrara per omicidio colposo l’automobilista veronese che il 23 giugno del 2011 aveva tamponato l’auto con a bordo Alessandro Finessi sulla strada provinciale di Ferrara che conduce da Copparo a Ro Ferrarese. 

LA DINAMICA - Quel giorno infatti - erano circa le 16 - un pensionato cinquantottenne ed ex autista di autobus residente ad Alberone di Ro, precedeva, alla guida del suo scooter Piaggio Berverly, la Lancia Musa condotta dal quarantacinquenne residente in provincia di Verona. Davanti ai due mezzi viaggiava una Fiat Grande Punto che, una volta giunta all’incrocio con Via Ponte Forcella, ha girato a destra imboccando la strada laterale. È questo il momento in cui si verifica il tragico fraintendimento: lo scooter si porta sul lato sinistro della carreggiata superando l’auto impegnata nella svolta, immediatamente seguito dalla Lancia del cittadino scaligero che lo immaginava impegnato in un semplice sorpasso. Pochi secondi dopo però, mentre i due mezzi sono ancora nella corsia opposta, lo scooter rallenta improvvisamente per svoltare a sinistra in via Ponte Tabarro, che incrocia la strada provinciale pochi metri dopo. La Musa non fa in tempo a evitare l’impatto, che risulterà fatale per lo scooterista. L’uomo, gravemente ferito, venne trasportato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Sant’Anna di Ferrara, dove morirà dieci giorni dopo.

IL VERDETTO - Una condanna di 8 mesi, con sospensione della pena, che ha tenuto conto della scelta dell’imputato di passare attraverso il rito abbreviato (con riduzione di un terzo della pena) e delle attenuanti generiche concesse dal giudice, che ha accolto la tesi dell’avvocato difensore veronese Lonardi di un concorso di colpa tra l’imputato e la sfortunata vittima dell’incidente. Durante la discussione in tribunale il pm Stefano Antinori ha chiesto una condanna a un anno e quattro mesi. Alla base della tesi della difesa, in seguito accolta dal giudice Luca Marini, ci sono tre elementi: la bassa velocità dell’automobile al momento dell’incidente (43 km/h), il fraintendimento causato dalla manovra dello scooter e il comportamento tenuto subito dopo l’impatto dall'automobilista scaligero, che si è immediatamente fermato per chiamare i soccorsi.

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