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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca San Martino Buon Albergo / Via Ravenna

Precipita dal tetto del capannone, perde la vita un artigiano veronese

Era arrivato a San Martino Buon Albergo per controllare che il nubifragio di sabato non avesse causato danni alla struttura, ma durante l'ispezione Nicola De Fanti è scivolato, cadendo da quasi quindici metri.

Il nubifragio di sabato continua ad essere al centro delle vicende di cronaca, ma questa volta le conseguenze sono ben più gravi di qualche albero sradicato. Un artigiano di San Martino Buon Albergo, infatti, ha perso la vita proprio mentre controllava i danni causati dalla tromba d'aria di quattro giorni fa. L'uomo, un cinquantenne di nome Nicola De Fanti, residente a Verona, intorno alle 14 di ieri era salito sul tetto di un capannone, in via Ravenna a San Martino Buon Albergo, per controllare che il maltempo non avesse danneggiato la struttura, quando la copertura in onduline del tetto ha ceduto e l'uomo è precipitato verso il suolo, volando per quasi quindici metri. Per lui, purtroppo, non c'è stato niente da fare.

Il capannone era tenuto da De Fanti in comproprietà e dato in affitto ad una ditta del luogo. Proprio gli inquilini avevano chiesto all'uomo di fare un sopralluogo per controllare che fosse tutto a posto, e De Fanti, che lavorava in uno stabile distante solo pochi passi, ha deciso di procedere immediatamente con il controllo. L'uomo, a quanto dicono amici e familiari, è sempre stato abituato a fare tutto da solo, in prima persona, senza disturbare nessuno e con efficiente rapidità: in pochi minuti era già sul tetto a controllare che il nubifragio non avesse causato troppi danni. Un paio di giri di ispezione, qualche passo per verificare lo stato della struttura e poi la tragedia. Forse De Fanti ha messo un piede in fallo, forse, più semplicemente, la vecchia copertura in lamiera ha ceduto, troppo consumata dal tempo, e il cinquantenne è scivolato giù, precipitando dietro i forni per la cottura della ceramica.

I carabinieri, i paramedici di Verona Emergenze e i controllori dello Spisal, tutti giunti sul luogo tempestivamente dopo la chiamata degli attoniti inquilini del capannone, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. La moglie di De Fanti, accorsa sul luogo, alla vista del corpo senza vita del marito non ha retto ed è stata soccorsa dagli infermieri del 118. L'artigiano veronese, stimato e benvoluto da tutti quelli che lo conoscevano, lascia oltre alla moglie anche un figlio maggiorenne iscritto all'università. 

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