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Cronaca

Oleificio in fiamme a Zimella, esclusa l'ipotesi dell'incendio doloso

Gli inquirenti stanno cercando ci capire cosa abbia scatenato le fiamme allo stabilimento della Olicaf di Santo Stefano di Zimella

Inquirenti al lavoro per capire cosa abbia scatenato l'incendio che venerdì notte ha devastato l'oleificio Olicaf di Santo Stefano di Zimella. Un rogo devastante che ha visto i vigili del fuoco al lavoro per diverse ore prima di riuscire a mettere in sicurezza la struttura. Il materiale stoccato nei capannoni è altamente infiammabile e le fiamme hanno raggiunto addirittura un'altezza di 30 metri.

I TESTIMONI - "C'erano fiamme alte trenta metri. Io abito qui vicino ed è stata veramente un cosa spaventosa", avrebbero detto alcuni testimoni oculari del rogo. Bocche cucite da parte della proprietà dell'oleificio. Il futuro, infatti, adesso è nero come i resti bruciati del capannone. Centinaia di migliaia di euro i danni riscontrati ad una prima approssimativa stima. Fortunatamente quando si sono scatenate le fiamme all'interno dello stabilimento non c'era nessuno e non si sono registrate vittime.

I SOCCORSI - A dare l'allarme è stata la titolare di una pizzeria vicino allo stabilimento che a sua volta aveva ricevuto alcune segnalazioni dai clienti. Sul posto sono intervenuti immediatamente ben 12 mezzi dei Vigili del Fuoco, provenienti anche da Arzignano e Lonigo. Ventidue gli uomini che hanno lavorato tutta notte per domare le fiamme. Un grande spiegamento di forze per spegnere l'incendio che ha impegnato i vigili del fuoco fino alle 8.30 di ieri mattina. Per avere la meglio sulle fiamme è stato utilizzato anche un carroschiuma, e dall'aeroporto è arrivata l'autocisterna chilolitrica, in grado di garantire un enorme approvvigionamento di acqua. Un rogo non come tutti gli altri, visto che gli oli stipati all'interno del deposito alimentavano le fiamme.

LE INDAGINI - Non si conoscono, al momento, le cause dell'incidente. Probabile un corto circuito dell'impianto elettrico, nonostante i vigili del fuoco si dicano scettici: il tutto infatti è stato installato rispettando le norme di sicurezza. Esclusa, invece, l'ipotesi dolosa. Ed è stato scongiurato dai tecnici dell'Arpav, in sopralluogo al capannone, anche il rischio ambientale e per la salute dei cittadini, visto che l'olio non è inquinante.

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