L'incendio non ferma Coati, stretta collaborazione con Pavoncelli
L'azienda di Arbizzano potrà continuare «la propria attività tradizionale» grazie all'aiuto del salumificio di Pescantina che «metterà a disposizione spazi, mezzi e macchinari»
L'accordo è datato 13 febbraio, lunedì scorso, e cioè nel giorno in cui è scattata la cassa integrazione per tutti i lavoratori della Coati. Il salumificio di Arbizzano era andato a fuoco da meno di una settimana ed i vertici dell'azienda avevano subito comunicato l'intenzione di non arrendersi e di risorgere dalle ceneri di uno stabilimento divorato dalle fiamme. Un'intenzione che in poco tempo si è subito concretizzata con un'intesa sottoscritta con un altro salumificio della Valpolicella. Da lunedì scorso è quindi partita una collaborazione tra Coati e Pavoncelli, da cui le due aziende confidano di trarre «importanti sinergie, non solo produttive», come si legge nella nota sottoscritta dai rappresentanti delle due imprese.
Da questo accordo, Coati ottiene la possibilità di continuare «la propria attività tradizionale nel comparto alimentare di propria competenza, utilizzando i propri marchi». E questo grazie alla collaborazione di Pavoncelli che «metterà a disposizione spazi, mezzi e macchinari per integrare la produzione del salumificio Coati».
Nonostante dunque l'infelice notizia della cassa integrazione sia per i dipendenti diretti di Coati che per i lavoratori della cooperativa che operava per il salumificio di Arbizzano, l'azienda non è rimasta ferma e prova a rimanere sul mercato nell'attesa di poter ripartire.