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Cronaca

Incendia la moto dell'ex e prende fuoco l'intero garage

Pompieri in via Avogadro all'alba. Arrestata una 40enne. Voleva vendicarsi per la storia finita male

Voleva fargliela pagare. Non accettava di essere stata lasciata dall’uomo con cui aveva trascorso i periodi più bui in Comunità. Non erano servite nemmeno le mail e i messaggi che gli aveva lasciato da quando, due mesi fa, era finita la loro relazione. Così questa mattina, alle 4e30, Cristina, 40enne veronese senza lavoro fisso residente a Buttapietra, ha pensato bene di passare ai fatti. Le è bastata una tanica di benzina e un accendino per appiccare fuoco al motorino dell’ex, parcheggiata nell’androne del palazzo condominiale di via Avogadro, al confine tra il quartiere San Massimo e Borgo Milano.

Qualcosa però è andato storto, la donna ha fatto male i conti o semplicemente le è scappata la mano. Sta di fatto che, oltre al motorino dell’uomo, le fiamme hanno cominciato a divorare tutti i mezzi parcheggiati nelle vicinanze. Il garage, ben presto, si è trasformato in un inferno. Nel rogo sono state coinvolte altre otto moto, 12 biciclette, con vampate che si sono propagate anche all’esterno, sui muri del palazzo e sulle finestre di altri condomini. È stato lo spavento per ciò che aveva causato, poi, a spingere Cristina a fuggire, a bordo della sua Fiat 500 grigia. Nello stesso edificio aveva sede la Cooperativa Comunità dei Giovani, società Onlus che si occupava del reinserimento in società di persone che in passato avevano avuto problemi di alcol e droga. Era lì che Cristina e il suo coetaneo si erano conosciuti e si erano messi assieme.

A fornire i dettagli della 500, stamattina ai carabinieri, è stato lo stesso titolare della Comunità, che aveva notato l’auto allontanarsi subito dopo lo scoppio dell’incendio. Sul posto sono subito intervenute tre squadre di vigili del fuoco, che in un'ora sono riuscite a domare le fiamme. L’arresto di Cristina è avvenuto verso le cinque, mentre stava ritornando alla sua vettura parcheggiata in corso Milano. La confessione è giunta subito dopo, nella caserma dei carabinieri di San Massimo. L’accusa per lei è di incendio doloso e danneggiamento e, in attesa della convalida dell’arresto, è in carcere a Montorio.

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