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Incastrati dalle impronte, due ladri d'auto finiscono in carcere per mano dei carabinieri

Le indagini hanno preso il via il 24 giugno 2020, quando una Volkswagen Golf e una Fiat Punto oggetto di furto sono state ritrovate a Castelnuovo del Garda

Dopo mesi di indagini, alle prime ore di giovedì i carabinieri del Norm di Peschiera del Garda hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per il reato di furto aggravato in concorso, nei confronti di M. S., classe 1971 e originario di Castiglione delle Stiviere (MN), e I. R., classe 1953 e originario di Porto Mantovano (MN), entrambi residenti in provincia di Brescia e pluripregiudicati.

I furti

L'attività investigativa ha preso il via a Sandrà, nel Comune di Castelnuovo del Garda, la sera del 24 giugno 2020, quando i militari hanno trovato due auto che risultavano rubate: si trattava di una Volkswagen Golf trafugata la notte stessa a Castelnuovo e una Fiat Punto asportata a gennaio 2020 a Verona.
La mattina successiva, quella del 25 giugno, le forze dell'ordine hanno svolto gli accertamenti urgenti su entrambi i veicoli, con particolare attenzione a rilevare le impronte papillari sulla Volkswagen Golf che, analizzate dal Polo di Dattiloscopia Giudiziaria del comando provinciale carabinieri di Verona, hanno permesso di individuare i due uomini. 

Le indagini

È stato inoltre analizzato dai carabinieri il traffico telefonico pregresso delle utenze in uso ai due, che sarebbero così riusciti a ricostruire i loro spostamenti il giorno del furto della Golf, dai loro luoghi di residenza alla provincia veronese, nello specifico a Castelnuovo del Garda. 
Gli accertamenti di natura tecnica sarebbero stati corroborati dalle dichiarazioni rese da un residente della zona che, proprio la notte del furto, avrebbe visto due individui di sesso maschile parcheggiare i mezzi rubati nel piazzale antistante la sua abitazione, per analizzarne lo stato e lasciarli in sosta probabilmente per un eventuale successivo recupero che non è mai avvenuto, in seguito alla segnalazione al 112 da parte dello stesso testimone.
L’analisi del traffico telefonico è stata estesa anche al periodo in cui è stato messo a segno il furto della Fiat Punto e, pur coprendo un lasso temporale più ampio, sarebbe stato comunque possibile collocare i due arrestati nella zona specifica di Verona, in tre distinte occasioni e in orario notturno.

Gli arresti

Concluse le attività tecniche ed investigative, i carabinieri hanno proceduto a depositare presso la Procura della Repubblica di Verona una dettagliata informativa, utile ad avvalorare le responsabilità penali dei due indagati, entrambi pluripregiudicati per reati contro il patrimonio e in genere (furto, riciclaggio, rapina e porto di armi od oggetti atti ad offendere, possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli, stupefacenti…), anche in concorso tra loro, come da ultima condanna del 2018.
Il 26 aprile il Gip del tribunale di Verona, il dottor Raffaele Ferraro, condividendo l’operato dei militari della compagnia di Peschiera Del Garda, ha emesso ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere a carico dei due, con l'accusa di furto aggravato in concorso.
Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati nelle carceri di Brescia e Mantova, a disposizione dell’Autorità giudiziaria. 

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