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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Il Kosovaro Hodza legato alla cellula di Merano passò dall'aeroporto Catullo

Secondo quanto si apprende da un'ordinanza di custodia emessa dalla Procura di Roma, Eldin Hodza di origini kosovare e affiliato alla cellula terroristica con base a Merano, avrebbe utilizzato lo scalo veronese per tornare in Patria

Stando alle inagini della Procura di Roma l'aeroporto di Verona Catullo risulta tra quelli utilizzati dal Kosovaro Eldin Hodza legato alla cellula terroristica con base a Merano. Il 28 maggio dello scorso anno insieme ad alcuni familiari partì dallo scalo veronese per rientrare in patria. Tutto ciò emerge chiaramente dall'ordinanza di custodio emanata dal gip di Roma. Eldin Hodza era già stato in un campo d'addestramento jihadista e della smantellata cellula di Merano è l'unico indagato a non essere di origini arabe.

A reclutare Hodza pare essere stato un Iracheno residente proprio a Merano, il cui nome è Nauroz Abdoul Rahman e che è ritenuto essere il leader della cellula terroristica in Alto Adige. Quest'ultimo avrebbe fornito nel corso del tempo il denaro necessario agli spostamenti di Hodza, spedito prima in Siria per addestrarsi in qualità di "foreign fighter" e poi mandato in Turchia e da qui in Svizzera, dove venne probabilmente ospitato da alcuni suoi parenti.

Nel mese di marzo vi furono nuovi contatti con la base italiana e nel giro di poco tempo rientrò a Merano, dove incontrò nuovamente Abdoul Rahman raccontandogli del proprio addestramento siriano, con le conversazioni che furono intercettate e registrate. Infine vi fu il rientro a casa, con il passaggio dal l'aeroporto Catullo e l'arresto. Per quanto riguarda gli interrogatori, Hodza è arrivato a negare ogni cosa circa i suoi trascorsi di Jihadista, persino l'addestramento. Secondo quanto riferito dall'Arena, complessivamente sarebbero almeno una decina le persone arrestate all'interno del catullo perché dotate di documenti fasulli. Soltanto la settimana scorsa è stata fermata una madre con cinque figli in possesso di carte d'identità false che cercavano di raggiungere Londra.

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