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Cronaca

Il furto degenera in rapina, manette per due 19enni

Una dei due aveva tentato di colpire col casco la titolare di una trattoria per poi gettarla a terra

Era latitante da nove mesi Francesco Katter, 19enne residente a Legnago in via Milano ma in verità senza fissa dimora. Sul suo conto pendeva una condanna per reati vari di tre anni e sette mesi, ma, fino ad ora, era riuscito a evitare le manette. L'ultimo colpo gli è pero andato storto. Assieme a un'altra giovane, Simona Pirolli, anche lei 19enne, aveva tentato di mettere a segno il furto di un portafoglio al titolare della trattoria "All'Isola", vicino piazza Isolo. Da furto, però, l'azione si è tramutata in rapina aggravata. La situazione è sfuggita di mano alla coppia di pregiudicati.

Francesco Katter era entrato nel locale facendo finta di chiedere informazioni per poi uscirne subito dopo. Il titolare si accorge che gli aveva portato via il portafoglio e lo raggiunge. Alla riconsegna del maltolto, però, dentro al portafogli mancavano circa duecento euro. L'uomo quindi ha continuato a inseguirlo. Nello stesso momento la moglie del proprietario ha tentato di bloccare la ragazza, che, vedendo che il compare si era avvicinato col motorino per scappare, ha tentato di colpire ripetutamente col casco la malcapitata, per poi gettarla a terra.

Le indagini sono scattate subito. Le telecamere hanno permesso di riconoscere la targa e il modello dello scooter, che risultava intestato a Simona Pirolli. La squadra Mobile della polizia, incrociando i dati con i carabinieri, si mette sulla pista dei due 19enni. Qualche tempo fa, infatti, erano stati fermati e controllati dai militari dell'Arma. I titolari della trattoria non hanno dubbi: sono loro.

Simona Pirolli viene arrestata la mattina di venerdì scorso di fronte al Sert di via Pacinotti, dove quasi ogni giorno si procurava del metadone. Di Francesco Katter nessuna traccia. Nel prime ore pomeriggio il pm di turno, dottoressa Elisabetta Labate, autorizza le intercettazioni telefoniche urgenti. Verso le 16.00 l'unico contatto telefonico del giovane è con il suo avvocato. Dopo due ore, con gli agenti della Mobile in borghese ad aspettarlo fuori dallo studio legale, il latitante parcheggia il motorino e sale direttamente nello studio del legale. Dove viene arrestato.

Il dirigente della squadra Mobile Giampaolo Trevisi descrive nel dettaglio le modalità dell'arresto, soprattutto per rispondere alle polemiche sul luogo in cui è avvenuto. Cioè lo studio dell'avvocato: "Siamo saliti al terzo o quarto piano della palazzina - spiega - la porta dello studio era spalancata. Abbiamo bussato alle porte fino a quella in cui si trovava dentro Francesco Katter. Come sempre si fa in questi casi un agente è entrato nella stanza e ha chiuso la finestra per evitare tentativi di fuga. Poi il 19enne è stato arrestato". 

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