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Cronaca

Il coraggio di certe scelte

Se politici e studenti non fossero stati audaci oggi l'Universit non ci sarebbe

Verona ha recentemente celebrato i 50 anni dalla fondazione dell’Università, promossa nel 1959 dagli amministratori locali del tempo. Era una università che, nascendo senza il riconoscimento dello Stato, non poteva rilasciare valide lauree. Eppure i promotori, amministratori della città di allora, incoraggiarono gli studenti ad iscriversi, a studiare e fare gli esami, pur nel rischio di veder tutto svanito se non fosse intervenuto il riconoscimento statale.

Centinaia furono gli studenti che ebbero il coraggio di iscriversi. Essi assecondarono il coraggio degli amministratori di finanziare, con l’Università, un’attività estranea alle competenze del Comune. La vicenda, come sappiamo, andò a buon fine: il Ministero riconobbe al nostra Università.

Ho immaginato di trasferire ai giorni nostri quella profetica vicenda di allora. Oggi ci chiederemmo: quale consenso avrebbe presso i giovani contemporanei, e presso i media locali, una richiesta di sacrificio senza la certezza di un risultato? Credo assai poco. Se poi l’attesa del risultato (ossia il riconoscimento statale) fosse di 2-3 anni, magari a ridosso di elezioni, l’avventura verrebbe certamente accantonata. E niente università per Verona.

Se gli amministratori ragionassero per il solo consenso immediato, farebbero solo asfaltature, giardini fioriti, case (tante) e poco altro. I progetti ambiziosi, invece, pur se fonte di duraturi benefici, chiedono anni – sofferti - di lavoro. Questa è la vera ragione della cancellazione del Polo Finanziario, idea coraggiosa apprezzata da tutta la città, ma non da chi amministra con davanti i sondaggi.
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