"I miei uomini sono stati perfetti"

Non si fa attendere la risposta del dirigente della squadra Mobile Giampaolo Trevisi nei confronti del comunicato diramato dal presidente della Camera penale, avvocato Francesco Delaini, in cui si criticano le modalità con cui è stato attuato l'arresto di un giovane 19enne mentre si trovava nello studio del suo avvocato. "Al di là della gravità del gesto, le modalità sono state piuttosto movimentate - si legge nel documento inviato al ministro dell'Interno, al questore e al procuratore della Repubblica - gli agenti hanno chiuso la finestra, che era aperta, e hanno appoggiato le manette sul tavolo del difensore. Il tutto con un rumore tale da far accorrere chi in quel momento era all'interno dell'immobile. Si sarebbe potuto attendere la persona da arrestare all'uscita dello studio legale". Nella nota viene usato il termine "tintinnio di manette".

"Le nostre manette non sono fatte di stoffa, quindi fanno questo rumore - commenta Giampaolo Trevisi - il nostro personale ha operato in maniera perfetta in base a delle considerazioni che facciamo a livello operativo, che magari chi non fa il nostro lavoro non tiene nella dovuta considerazione. La chiusura della finestra, per esempio, si spiega con la volontà di evitare qualsiasi tentativo di fuga. Noi siamo abituati a fare fatti e non parole".

Il Siulp, sindacato italiano unitario lavoratori polizia esprime la sua vicinanza ai colleghi: "È a nostro modo di vedere inaccettabile che il rappresentante della Camera Penale, che è anche un autorevole giurista, si abbandoni ad una serie di considerazioni sull’opportunità di una azione di polizia giudiziaria che lui stesso è costretto ad ammettere essere stata compiuta nel pieno rispetto della legge", si legge in una nota. Anche il Sap, sindacato autonomo di polizia, afferma la sua solidarietà: "Le dichiarazioni del presidente della Camera penale, avvocato Delaini - si dichiara in un comunicato - sono inaccettabili e sottolineano quel pericoloso sentimento di disaffezione verso le forze dell'ordine che in questo Paese si avverte provenire anche dai massimi organi istituzionali".