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L'identikit di chi guida con il cellulare? «Semplice, è un ignorante»

Lo ha riferito il comandante della polizia stradale di Verona Girolamo Lacquaniti, il quale ha segnalato che, dopo il lockdown, i dati sugli incidenti si sono purtroppo riallineati con quelli registrati negli anni passati

Durante il lockdown gli incidenti stradali sono diminuiti del 75% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, ma i dati stanno purtroppo tornando in linea con quelli registrati in passato, da quando la circolazione dei veicoli è tornata libera, soprattutto i dati che riguardano gli incidenti gravi. Lo ha riferito oggi, 17 settembre, il comandante della polizia stradale di Verona Girolamo Lacquaniti.
Tra le principali cause degli incidenti in cui i cittadini coinvolti rimangono feriti o purtroppo perdono la vita c'è la distrazione. Può quindi costare caro quel momento, anche piccolo, in cui gli occhi del guidatore non sono più sulla strada ma sono su altro. E spesso sono sullo schermo di un telefono cellulare.

Quando si guida non si deve usare il cellulare, ma purtroppo in tanti lo fanno. E Lacquaniti, oggi, ha rivelato il tratto distintivo di coloro che usano lo smartphone mentre guidano: l'ignoranza. Si tratta dunque di un comportamento sbagliato trasversale. Lo fanno sia gli uomini che le donne, sia i giovani che gli adulti. Tutti però sono guidatori ignoranti, nel senso che spesso non conosco o non ricordano le principali regolare della strada e di sicuro ignorano i rischi a cui vanno incontro distraendosi alla guida per telefonare o per inviare un messaggio.

Ed un'altra tendenza sottolineata oggi dal comandante Lacquaniti riguarda l'aumento di incidenti stradali che coinvolgono utenti della strada sotto l'effetto di farmaci psicoattivi. Questo genere di farmaci viene prescritto per la cura dei disturbi della psiche, disturbi che potrebbero anche essere aumentati. Un aumento che potrebbe essere un effetto collaterale del lockdown e della pandemia globale. Il problema però non è l'uso di farmaci psicoattivi alla guida. Il problema sono le cure "fai da te" dei cittadini, che magari assumono questi farmaci senza prescrizione medica oppure in dosi eccessive.
Il messaggio, dunque, inviato dal comandante Lacquaniti non è quello di non curarsi, ma è quello di attenersi scrupolosamente alle cure indicate dal medico. Gli esami di laboratorio, infatti, sono molto accurati e rilevano la presenza dei farmaci nel sangue. Se questa presenza rientra nella quantità ammessa dalla cura, l'automobilista non ha nulla da temere. Ma se questa presenza è superiore o se il guidatore ha preso questi farmaci senza prescrizioni, allora scatta la sanzione.

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