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Cronaca

Allievi ucraini continuano studi in Italia grazie al regista veronese Spiazzi

Giovani studenti dell'Accademia Karpenko di Kiev, specializzata in arti dello spettacolo, possono proseguire la loro formazione grazie al progetto Stage4Ukraine, a cui collaborano Caritas e le principali scuole di recitazione italiane

Continuano le adesioni al progetto Stage4Ukraine dell'attore e regista veronese Matteo Spiazzi per permettere agli allievi dell'Accademia Karpenko di Kiev, specializzata in arti dello spettacolo, di proseguire i loro percorsi di studio. L'iniziativa è condivisa dall'Accademia Teatrale Veneta, dalla Civica Accademia d'Arte Drammatica "Nico Pepe" di Udine, dalla Civica "Paolo Grassi", dall'Accademia del Piccolo Teatro e da giovedì scorso, 21 aprile, anche dalla Scuola di Recitazione "Mariangela Melato" del Teatro Nazionale di Genova.

Spiazzi si trovava a Kiev al momento dello scoppio della guerra, insieme alla coreografa Katia Tubini ed al compagno di lei Cristiano Zanus Fortes. Spiazzi e Tubini avrebbero dovuto mettere in scena il loro spettacolo nella capitale ucraina, ma tutto è saltato a causa dell'invasione russa. Con non poche difficoltà, il gruppo è riuscito a tornare a casa e si è subito attivato per aiutare il popolo ucraino.
Tra i progetti attivati da Spiazzi c'è Stage4Ukraine, attraverso cui il regista veronese cerca di portare in Italia gli studenti dell'Accademia Karpenko in modo da non interrompere il loro percorso di formazione. Un progetto, quello di Spiazzi, a cui collaborano la Caritas e le principali scuole di recitazione italiane.

L'ultima scuola che si è aggiunta è quella del Teatro Nazionale di Genova che la scorsa settimana ha accolto tre giovani studentesse ucraine. Si chiamano Anastasiia, Anna e Yuliia, sono tutte e tre diciannovenni ed hanno iniziato a studiare l'italiano. Seguiranno i corsi insieme agli allievi del primo anno, partecipando in particolar modo alle lezioni pratiche di recitazione, danza, canto, e nelle prossime settimane saranno coinvolte in progetti specifici.

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In Ucraina, intanto, il conflitto non si arresta, anzi si allarga. La Russia ha dato il via alla "guerra del gas" bloccando le forniture a due stati dell'Unione Europea, Polonia e Bulgaria, perché si erano rifiutati di pagare il gas russo in rubli. E il suono delle armi comincia a farsi sentire anche in Transnistria, regione tra Moldavia e Ucraina.

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