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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Guerra in Ucraina, il monumento della pace in piazza Brà si veste a lutto

I farmacisti di Verona promuovono invece una raccolta fondi nazionale in favore della popolazione per supportare gli interventi coordinati dalla Protezione Civile. È possibile donare utilizzando il seguente Iban: IT93Q0875310202000000900184; causale “Emergenza Ucraina”

Un mazzo di rose, delle candele accese e un lungo drappo nero: il monumento alla pace di piazza Bra si veste a lutto. Per le vittime ucraine, per il dramma che sta colpendo milioni di persone, "Presenze", come si intitola l’opera che si erge all’interno dei giardini tra l’Arena e la Gran Guardia, che Verona porta nel cuore. E per le quali ha già messo in moto la grande macchina della solidarietà.

Simboli che si uniscono agli aiuti umanitari, affinchè quanto sta succedendo in Ucraina sia sotto gli occhi di tutti. E l’appello alla pace diventi un "mantra" invocato a più voci.

Il monumento del Comune di Verona, realizzato dal Gruppo Aktiva e inaugurato a fine 2011, rappresenta due frammenti di muro su cui, a partire dalla storia di Verona, si narrano sofferenza e speranze umane: dalla divisione della città durante il periodo della doppia occupazione francese e austriaca alle speranze simbolicamente rappresentate dall’Adige, simbolo di serenità. Dalla rottura centrale tra i due frammenti di muro emerge la vita, rappresentata da un albero di bronzo, ed è la colomba posata in cima all’installazione a tener fermo quel drappo che, oggi, tinge di nero il monumento. Posato dai volontari dell'associazione Aktiva, il paramento rimarrà per almeno una settimana per ribadire che 'La pace è un diritto universale, inviolabile e inalienabile' come è scritto alla base della scultura.

Farmacisti e raccolta fondi

I farmacisti di tutta la provincia di Verona comunicato di essere uniti contro l’atrocità della guerra in Ucraina e promuovono la raccolta nazionale in favore della popolazione per supportare gli interventi coordinati dalla Protezione Civile.

«In qualità di farmacisti, per definizione stessa della nostra professione, siamo naturalmente portati all’assistenza di chi si trova in stato di necessità – spiega Federico Realdon, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Verona e della Consulta regionale degli Ordini -. Il desiderio di “fare qualcosa” da parte nostra e della cittadinanza vede la farmacia al centro delle richiese di donazione di medicinali e presidi utili all’emergenza umanitaria in atto. Con l’obiettivo di non disperdere le preziose risorse acquistando beni non rispondenti alle reali necessità del popolo ucraino chiediamo ai veronesi di aderire a questa specifica raccolta fondi che verrà indirizzata solo ad interventi mirati garantiti».

Per questo motivo e su indicazione delle FOFI, Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, l’intera rappresentanza dei farmacisti veronesi che comprendere oltre all’Ordine, l’Associazione farmacisti volontari in protezione civile, Federfarma, le farmacie comunali Agec, Farmacie Unite e Agifar l’Associazione dei Giovani farmacisti, ha deciso di unire le forze promuovendo una raccolta fondi da convogliare sul conto corrente dell’Associazione Nazionale dei Farmacisti Volontari aperto presso la Banca di Credito Cooperativo di Pianfei e Rocca de’ Baldi utilizzando il seguente Iban: IT93Q0875310202000000900184; causale “Emergenza Ucraina”.

«Ci siamo già mossi in questi giorni con due interventi operativi - dice Paolo Pomari presidente dell’Associazione Farmacisti Volontari in Protezione Civile di Verona - consegnando 1.700 confezioni di farmaci acquistati con fondi giunti da tutte le nostre sedi italiane, mentre una seconda squadra veronese ha supportato logisticamente la Croce Rossa nazionale. In casi emergenziali di questa portata la generosità di tutti deve essere raccordata affinché anche il singolo euro o la singola medicina, specificamente richiesta dagli enti di soccorso ufficiali, arrivi davvero alle vittime».

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