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Cronaca Zai / Viale del Lavoro

Cantina e vigneti danneggiati dalla guerra, produttore ucraino sogna Vinitaly

Denys Khalupenko imbottiglia vini vicino a Kherson, in una zona che è stata teatro di uno scontro tra esercito russo e resistenza ucraina. Ha perso tutte le attrezzature ma non la speranza: «Nostro desiderio è vendemmiare a settembre»

Le bombe ed i missili dell'esercito russo hanno distrutto la sua cantina e danneggiato i suoi vigneti, ma spera comunque di poter far assaggiare i suoi vini al Vinitaly di Verona, anche per comunicare a tutti le difficoltà che sta vivendo ora la viticoltura ucraina. In videochat e con la mediazione linguistica di Kateryna Levutska, il produttore di vini ucraino Denys Khalupenko ha raccontato ad Ansa la sua storia personale. Una storia devastata dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

Denys Khalupenko ha 39 anni ed insieme al padre Nikolay produce di vini da dessert e cabernet nella zona di Kherson, città ad un'ottantina di chilometri dalla Crimea e tra le più colpite dalla guerra. Il nome della sua azienda è Chateau Kurin. «I miei vigneti, una cinquantina di ettari, si trovano alle porte della città di Kherson, così come la cantina, il ristorante e l'hotel - ha riferito ad Ansa - Proprio qui si è consumata una battaglia tra i soldati ucraini e russi e sono stati lanciati missili e bombe che hanno colpito sia la cantina che i vigneti, causando danni ingenti. Fortunatamente noi avevamo lasciato l'azienda e la nostra casa già da qualche giorno e nessuno è rimasto ferito. Mio padre e un nostro collaboratore soltanto alcuni giorni fa hanno potuto raggiungere la cantina e potuto constatare i danni».

Danni che non hanno abbattuto lo spirito di questo produttore, il quale ha chiesto aiuto. «Prima di sistemare la cantina, dobbiamo salvare le viti - ha detto - Abbiamo perso tutte le attrezzature e avremmo bisogno, ad esempio, di un piccolo trattore per trattare le piante e poi anche di cisterne e botti. Vanno bene anche macchinari vecchi. Il nostro desiderio è di poter vendemmiare a settembre prossimo, così da produrre un po' di vino per la gente della nostra città, sperando che nel frattempo la guerra sia cessata».

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