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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Guerra in Ucraina: speranze per i negoziati, mentre si attendono tanti rifugiati

A Verona intensa fiaccolata per la pace e fitti incontri dei sindaci per trovare sistemazioni idonee all'accoglienza di chi scappa da un conflitto ancora acceso, soprattutto a Kiev e Mariupol

Ieri, 2 marzo, è stata un'altra giornata intensa nel Veronese a causa della guerra tra Russia e Ucraina. Una giornata iniziata con il rumore della protesta dei giovani agricoltori di Coldiretti che, all'apertura di Fieragricola a Veronafiere, hanno lanciato la loro richiesta di pace. Una giornata conclusa con il silenzioso raccoglimento della fiaccolata in Piazza Bra, promossa dal Comitato veronese per le iniziative di pace e da Cgil, Cisl e Uil. Una fiaccolata che ha richiamato circa 200 cittadini, tra cui il sindaco Federico Sboarina e il presidente della provincia Manuel Scalzotto. E per alcuni partecipanti alla fiaccolata, quella di ieri è stata anche una giornata di digiuno e preghiera per la pace. «Oggi solo digiuno, preghiera e silenzio: le uniche "armi" che servono davvero per la pace», ha fatto sapere Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento.

Ma oltre alle mobilitazioni dei cittadini ci sono stati anche gli incontri istituzionali. I sindaci dei comuni veronesi hanno avuto, in videoconferenza, un incontro con il prefetto Donato Cafagna per coordinarsi in vista dell'arrivo di un numero sempre più alto di profughi ucraini. Si cercano sul territorio spazi adatti ad accoglierli, con l'aiuto anche di associazioni e privati cittadini. Cittadini che si stanno dando da fare anche per raccogliere medicinali e beni di prima necessità da inviare in Ucraina.

Ai profughi non mancherà l'assistenza sanitaria dell'Ulss 9 Scaligera. E proprio sulla sanità, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha chiesto ieri una forte sburocratizzazione per poter rispondere in modo veloce e concreto alle necessità di chi è scappato dalla guerra. Una richiesta che Zaia ha ripetuto anche al capo della protezione civile nazionale Fabrizio Curcio. «I profughi arrivano pressochè in tutte le regioni italiane e, secondo stime attendibili, ne sono attesi circa 700mila - ha riferito il presidente del Veneto - Avviaremo dei piani operativi regionali di protezione civile per coordinare al meglio l’accoglienza. I ricongiungimenti famigliari sono al momento la realtà più diffusa di questa tragedia e quindi servono strumenti agili e veloci per superare i lacci burocratici e rendere il più facile possibile il riunirsi delle famiglie».

Segui qui la diretta del conflitto tra Russia e Ucraina a cura di Today.it

Intanto, dal fronte, le notizie si accavallano. Il secondo incontro dei negoziati tra Russia e Ucraina che si sarebbe dovuto tenere ieri è stato rimandato ad oggi e avrà luogo in un territorio tra la Polonia e la Bielorussia. E rispetto al primo confronto svoltosi nei giorni scorsi per arrivare ad una tregua, le speranze sembrano molte di più. I bombardamenti, però, non sono cessati, soprattutto nella capitale, Kiev, e a Vyshneve. Irpin è stata devastata e nella città Mariupol, importante dal punto di vista strategico, la resistenza ucraina tiene.

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