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Ucraina, dal Quadrante Europa partite 51 tonnellate di aiuti in una settimana

Il sindaco Sboarina: «Si investe sul nostro centro logistico perché dietro c’è una grande efficienza, una macchina operativa praticamente perfetta»

Questa mattina, 25 marzo, nel Quadrante Europa di Verona è stato caricato un altro tir diretto in Ucraina. Nell'arco di una settimana, 51 tonnellate di beni di prima necessità sono stati inviati nelle città di Leopoli, Solomonovo e in un campo sfollati al confine con la Romania. Oltre 50mila chili di prodotti gestiti dal lavoro incessante della protezione civile comunale.
Stamane, la partenza del camion è stata assistita anche dal senatore Adolfo Urso, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Ad accompagnare il senatore, il sindaco Federico Sboarina, l'assessore alla protezione civile Marco Padovani e il presidente del Consorzio Zai Matteo Gasparato. Insieme al comandante della polizia locale Luigi Altamura, con il responsabile Davide Perazzoli. Presenti anche il vicepresidente di Veronafiere Matteo Gelmetti, il consigliere regionale Daniele Polato e il consigliere comunale e onorevole Ciro Maschio.

delegazione urso sboarina aiuti ucraina verona-2

Verona, ad inizio marzo, ha immediatamente risposto all'emergenza ucraina riattivando l'unità di crisi allestita ad inizio pandemia e aprendo il punto di raccolta di prodotti. Il 10 marzo, il centro è divento centro nazionale del Nord Italia per la raccolta e lo stoccaggio dei beni di prima necessità su richiesta dell'ambasciata ucraina, che ha contattato il sindaco, per il tramite del senatore Urso, e il Ministero degli affari esteri e cooperazione internazionale. Il 16 marzo è partito il primo tir e in 7 giorni sono già arrivati a destinazione: 16 tonnellate di acqua (circa 30mila bottiglie da mezzo litro), 20 tonnellate di prodotti alimentari, 5,5 tonnellate di prodotti per l’igiene, 2,5 tonnellate di medicinali, 2 tonnellate di alimenti per bambini, 3,5 tonnellate di generi di prima necessità, 1 tonnellata di sale, mezza tonnellata di acqua ossigenata.

spighe di parole pacchi ucraina-2

Un sostegno concreto, accompagnato da uno morale. Nei pacchi che partono dal Quadrante Europa vengono inserite delle lettere realizzate dal gruppo di volontarie che gestiscono la pagina Facebook Spighe di Parole. Nelle buste un messaggio di solidarietà scritto in ucraino, un ponte tra comunità per far sentire la vicinanza della cittadinanza veronese.

Al Quadrante Europa sono al lavoro, ogni giorno, una media di 30 persone tra volontari e dipendenti della protezione civile del Comune di Verona. Divisi in due turni fanno sì che l’operazione proceda senza sosta.

sboarina urso padovani aiuti ucraina verona-2

«Siamo costantemente in contatto con l'ambasciata e il consolato ucraino, di ora in ora veniamo aggiornati sulle emergenze e priorità - ha detto il sindaco Sboarina - Prima è scattata la necessità di acqua, poi quella dei medicinali che le oltre 200 farmacie del territorio scaligero stanno raccogliendo. Qui il lavoro non conosce sosta e la generosità dei veronesi si può toccare con mano. Siamo orgogliosi di vedere così tanta solidarietà e impegno da parte dei volontari, nonostante il periodo sia difficile anche per le nostre famiglie. Se il Governo e la protezione civile nazionale stanno investendo in questo nostro centro logistico è perché dietro c’è una grande efficienza, una macchina operativa praticamente perfetta».
«È una struttura attrezzata ed estremamente efficiente - ha commentato il senatore Urso - una realtà fatta di tanti volontari che sono l'esempio del grande animo della gente veneta. Lo Stato ha attivato tutti i canali possibili per rispondere alla richiesta di aiuto lanciata dall’Ucraina. La mobilitazione delle istituzioni e dei cittadini dimostra quanto sia sentito questo tema umanitario. Siamo impegnati su più fronti per arrivare ad un unico obiettivo: l’indipendenze e la libertà di un popolo e di un territorio oggi invaso».

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In Ucraina, intanto, è passato il primo mese di guerra e non si sa quanti ancora ne passeranno prima della fine. I commenti che provengono dalle delegazioni che stanno trattando il cessate il fuoco non sono positivi. Per i russi, ci sono progressi nelle trattative ma solo su questioni secondarie e non su quelle più importanti.

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