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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Verona a sostegno dell'Ucraina, doppio piano d'azione del Comune e una fiaccolata

Il sindaco Sboarina offre l'interporto come centro di raccolta nazionale per il materiale da inviare al popolo ucraina. «Ed è tutto pronto per l'accoglienza locale dei profughi». Profughi che possono rivolgersi ad hub vaccinali e centri tampone per ricevere assistenza sanitaria

Sostenere il popolo ucraino sia nel loro paese che nel territorio veronese. È doppio il piano d'azione attivato dal Comune di Verona per aiutare l'Ucraina invasa dalla Russia. Un piano di respiro internazionale, a favore dei cittadini rimasti in patria in balìa della guerra, e di respiro locale, con la macchina organizzativa comunale pronta ad accogliere i profughi che potrebbero arrivare in città.

GLI AIUTI VERSO L'UCRAINA

Il Quadrante Europa, forte della sua posizione logistica e della solidità strutturale, potrebbe diventare il punto di raccolta nazionale in cui convogliare i beni di prima necessità da inviare in Ucraina e nei Paesi confinanti, come Polonia e Romania. Di questo hanno parlato ieri, 28 febbraio, al telefono il sindaco di Verona Federico Sboarina e l'ambasciatore ucraino a Roma Yaroslav Melnyk, messi in contatto dall'onorevole Adolfo Urso. Sboarina ha comunicato la massima disponibilità per ogni aspetto logistico, a prescindere dall'evolversi della situazione, visto che l'emergenza umanitaria in corso sta assumendo dimensioni ingenti.
Il polo logistico potrebbe occuparsi di medicine, cibo e beni di prima necessità. Al Quadrante Europa c'è infatti il capannone utilizzato dalla protezione civile, che è in attesa di disposizioni.

La Caritas Diocesana Veronese ha inoltre avviato una raccolta fondi per la fornitura di beni di prima necessità agli organismi pastorali e umanitari delle chiese locali e supporterà le Caritas internazionali impegnate a favore dei profughi. È possibile contribuire facendo una donazione con bonifico bancario all'associazione di carità San Zeno Onlus (Iban IT 40 Z 05018 11700 000017091380 con causale: Emergenza Ucraina), oppure con bollettino postale al conto corrente: 001006070856. Per ulteriori informazioni si può telefonare al numero 045 2379300 o scrivere una e-mail a segreteria@caritas.vr.it o a donazioni@caritas.vr.it.

GLI AIUTI DEI PROFUGHI

Il Consiglio dei Ministri ha approvato all'unanimità un decreto con le misure per l'accoglienza dei profughi, tra cui la possibilità di accoglierli nei Cas (centri di accoglienza straordinaria) anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale. Nel dettaglio, è previsto un incremento di 13mila posti dei centri straordinari che potranno essere attivati dai prefetti e un potenziamento di ulteriori 3.000 posti del sistema di accoglienza e integrazione (Sai). Inoltre, è istituito un apposito fondo da 500mila euro per finanziare misure di sostegno per studenti, ricercatori e docenti ucraini affinché possano svolgere le proprie attività presso università, istituzioni per l'alta formazione artistica, musicale e coreutica ed enti di ricerca italiani.

A Verona è stata organizzata una cabina di regia trasversale tra Comune, Caritas, San Vincenzo e Don Calabria per gestire in maniera coordinata ogni aspetto operativo, dall'ospitalità alla raccolta di vestiti e beni di prima necessità, oltre alle misure per l'integrazione scolastica dei piccoli profughi. Per gestire al meglio la situazione, sono già attivi alcuni servizi dedicati all’assistenza burocratica e sanitaria.
Per chiunque volesse fornire aiuti oppure offrire ospitalità, ma anche per chi arriva e deve chiedere informazioni burocratiche può farlo scrivendo un'e-mail a veronaperucraina@comune.verona.it oppure contattando il numero verde 800-085570 dello sportello di ascolto dei servizi sociali, cui risponderà personale formato e mediatori sociali e linguistici in grado di soddisfare tutte le richieste. Il numero è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.

Oltre agli alloggi che verranno messi a disposizione dalle associazioni caritatevoli cittadine, si aggiungono le strutture comunali. Sono stati individuati spazi e appartamenti da utilizzare per i bisogni immediati e soprattutto per chi si muove singolarmente.
Per i documenti è possibile avere assistenza andando all'Ufficio di Accoglienza Cir Rifugiati del Comune in Largo Divisione Pasubio dalle 10 alle 12 dal lunedì al venerdì, oppure contattarlo allo 045 8077824.
Per la gestione di problemi relativi a Green Pass, vaccinazioni e alla salute in generale, si è in attesa di specifico protocollo sanitario da parte del Ministero.

Ad illustrare le misure straordinarie in atto sono stati oggi il sindaco Sboarina e l'assessore ai servizi sociali Maria Daniela Maellare. «Verona continua ad essere vicina al popolo ucraino - ha detto Sboarina - Siamo attivi su due piani di azione concreti. Il nostro interporto potrebbe essere un centro di raccolta nazionale per il materiale da inviare in Ucraina. Aspettiamo le disposizioni dei prossimi giorni per capire se la nostra posizione strategica può diventare un punto di riferimento utilizzando anche il capannone della protezione civile. Intanto però è tutto pronto per l'accoglienza locale dei profughi, i bisogni non sono solo di spazi abitativi ma di tante altre questioni come ad esempio l'integrazione scolastica dei bambini. In aggiunta c'è anche la grande generosità dei veronesi che si stanno offrendo per accogliere e donare. Per questo abbiamo messo a disposizione due canali di contatto mirati con il Comune».
«Non sappiamo in che modo e quando arriveranno i profughi dall’Ucraina - ha aggiunto l'assessore Maellare - Per questo dobbiamo farci trovare pronti ad accoglierli al meglio con appartamenti attrezzati, così come per dare assistenza riguardo ai documenti e all'assistenza sanitaria. Oltre a questo stiamo predisponendo anche l’integrazione scolastica, visto che si presume che i profughi in arrivo siano in prevalenza donne e bambini».

E come a Verona, è in moto in tutto il Veneto la macchina della sanità per fornire assistenza ai profughi che iniziano a giungere dall'Ucraina.
La Regione ha evidenziato la necessità di attuare misure tempestive ed efficaci, considerando le necessità di salute della singola persona, i rischi individuali e la situazione epidemiologica internazionale, con particolare riferimento alla pandemia da Covid-19. Le aziende sanitarie regionali sono state quindi invitate a collaborare al massimo con gli enti e le associazioni operanti sul territorio. Considerato che le prime persone provenienti dall’Ucraina sono già presenti sul territorio, ospiti di amici, famigliari, conoscenti, viene prevista la possibilità per queste persone di presentarsi spontaneamente per la presa in carico e per le misure di sanità pubblica necessarie.
Operativamente, si è deciso di individuare i punti tampone e gli hub vaccinali come punto di riferimento per la presa in carico del soggetto che si presenta spontaneamente. Qui riceverà l’offerta tempestiva delle prime misure anti-Covid (per esempio tampone ed eventuale vaccinazione), la programmazione delle successive prestazioni di sanità pubblica, l’informazione per l’accesso ai percorsi di assistenza in caso di necessità sanitarie urgenti come, ad esempio, una gravidanza o una malattia acuta.

Infine, la Verona contraria alla guerra non smette di far sentire la sua voce. Il comitato veronese per le iniziative di pace, insieme ai sindacati Cgil Cisl e Uil e a tante associazioni del mondo laico e cattolico, promuove una fiaccolata per la pace che si terrà domani, 2 marzo, dalle 19.30 in Piazza Bra. Dopo la fiaccolata, dalle 20.30, ci sarà una veglia, a carattere laico e interreligioso, per condividere messaggi di pace da espressioni di fedi diverse. Ai partecipanti viene richiesto di portare una candela da casa, che sarà il simbolo della luce di speranza.

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